Stipendi più alti per sindaco e assessori a Pesaro: Ricci arriverà a 9.600 euro lordi

Ecco gli effetti della riforma sulle indennità dell’amministrazione pesarese: aumenti consistenti. Il sindaco nel 2024 guadagnerà il doppio del 2021, ma già adesso la busta paga è più pesante

Il sindaco Ricci

Il sindaco Ricci

Pesaro, 20 marzo 2022 - Non è un caso che dopo 32 anni si arrivi ad un aumento consistente delle indennità dei sindaci. Non è un caso perché fin dalla riforma degli anni novanta le indennità per quelle funzioni furono riconosciute solo parzialmente e con cifre decisamente inferiori a parlamentari e consigliere regionali. A dire il vero il riconoscimento ai sindaci passò soprattutto per una rivoluzione politica poi concretizzata dall’epoca di tangentopoli. In cambio di stipendi spesso dignitosi solo in parte si approvò anche l’elezione diretta ed il limite dei due mandati nelle città più grandi e tre nei Comuni al di sotto dei tremila abitanti e iniziò una nuova fase politica dove pian piano venne meno il ruolo dei partiti dell’arco costituzionale. Se vogliamo dirlo, l’unica città che non ha mai cambiato l’appartenenza del suo sindaco all’ex Pci è stata Pesaro, che ha superato anche quella che era la capitale del comunismo italiano: Bologna.

Non è un caso peraltro che si arrivi ad una piccola rivoluzione parlamentare con la legge di Bilancio 2022, approvata guarda caso, in via definitiva, dal Parlamento il 29 dicembre. Non è un caso che ad accompagnare questo provvedimento di legge sia stata Ali, nuovo nome della Lega dell’Associazione delle Autonomie locali. Il combinato disposto ha prodotto un aumento assoluto e generale senza eguali. Un raddoppio delle indennità dei sindaci delle città capoluogo di provincia, che nel giro di tre anni avvicina lo "stipendio" al presidente della Regione: attualmente pari a 13.800 euro lordi mensili. "A questi livelli non si era mai arrivati – dice Oriano Giovanelli, ex sindaco di Pesaro e della Lega delle Autonomie locali –, nemmeno quando dopo il 1990 vennero eliminate molte differenze per i funzionari di partito".

Partiamo dal caso di Pesaro, capoluogo di provincia al di sotto dei centomila abitanti di popolazione: "Si prevede – scrive la norma – un incremento delle indennità di funzione dei Sindaci dei Comuni capoluogo, proporzionata alla popolazione e al trattamento economico dei presidenti delle Regioni". L’indennità del sindaco di Pesaro che fino al 2021 era di 4.734 lordi mensili, dal nuovo anno è salita a 6,950 euro mensili (+ 45%). Ma salirà ancora nel 2023 a 8.083 euro lordi (più 68%). Fino ad arrivare ad un raddoppio dell’indennità nell’ultimo anno di legislatura (9,660 euro lordi). Ma l’effetto trascinamento coinvolgere anche il vice sindaco (nel 2021, 3550 euro mensili lordi su 12 mesi, 5,213 nell’anno appena iniziato; e poi a salire 6.062 e 7.245 euro lordi); gli assessori e il presidente del consiglio comunale (dai 2840 lordi mensili del 2021, sempre su 12 mesi, agli attuali 4.170; per poi salire a 4.850 e infine a 5.796 lordi per 12 mesi nel 2024). Si ricorda, infine, che l’aumento delle indennità dei Sindaci ridetermina anche il compenso massimo mensile percepibile dai Consiglieri comunali, che è pari ad un quarto dell’indennità del Sindaco. "I consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di percepire un gettone di presenza per la partecipazione a consigli e commissioni. In nessun caso l’ammontare percepito – afferma la norma – nell’ambito di un mese da un consigliere può superare l’importo pari ad un quarto dell’indennità massima del rispettivo sindaco".