Smaltimento rifiuti e costi sociali "Basta arricchire le altre regioni"

Il caro energia, le tematiche economiche legate sui fondi del Pnrr, il nuovo governo, le infrastrutture e il dissesto idrogeologico sono stati gli argomenti trattati dal consiglio generale di Confindustria."Su molte tematiche non possiamo fare molto - ha detto il presidente Alessandra Baronciani – su altre ci sono progetti che, con un po’ di attenzione e buon governo, potremmo mettere in pista e realizzare. Fra questi, sotto l’aspetto energetico ed ecologico, il tema delle piattaforme per il recupero dei rifiuti. Non è più rinviabile la realizzazione in particolare nella nostra provincia, di un impianto per il trattamento dei rifiuti industriali non pericolosi – ha aggiunto -: la mancanza genera problemi ambientali ed economici che hanno un impatto sulle comunità e sulle imprese". Quindi sono stati portati i numeri del problema: i rifiuti speciali prodotti nelle Marche sono stimati da Ispra in circa 3,750 milioni di tonnellate all’anno (il 30% prodotti in provincia), il 50% costituiti da rifiuti di costruzione e demolizione e il 30% rappresentati da scarti derivanti dal trattamento dei rifiuti, mentre "non sono presenti impianti per il recupero o lo smaltimento degli inerti, né totalmente dedicati allo smaltimento degli scarti derivanti dal trattamento dei rifiuti. I numeri dei rifiuti speciali che vanno fuori regione per mancanza di impianti sono “impressionanti”: un milione di tonnellate all’anno, che si muovono su 50mila camion, ognuno dei quali percorre mediamente 600 chilometri a viaggio, per un costo di smaltimento, aggiuntivo al trasporto (30 milioni), pari ad almeno 130 milioni di euro. E’ necessario dotarsi di un moderno impianto polifunzionale al servizio della nostra provincia e di tutta la regione – osserva Baronciani -, capace di incidere sui trasporti, migliorare sensibilmente la qualità dell’ambiente, generare un indotto positivo in termini di occupazione, favorire un’ecotassa regionale tutta interna alla Regione senza arricchire altre regioni".

Il maggior costo che stanno pagando le imprese pesaresi supera i 10 milioni all’anno. Fondamentale, inoltre, realizzare una piattaforma per il recupero degli inerti da demolizione, come più volte sollecitato dal presidente Ance, Rodolfo Brandi. Sotto l’aspetto energetico, è stato ribadito un progetto innovativo di rigassificazione dei rifiuti domestici (umido) e degli sfalci, non può che trovare piena accoglienza, fermo restando le dovute valutazioni ambientali e di sicurezza". Altro tema emerso, grazie al gruppo Energia guidato da Federico Ferrini, quello della produzione di energia rinnovabile. Si parla molto di comunità energetiche, ma senza direttive precise non si va da nessuna parte".