Soldatessa ferita durante un’esercitazione a Carpegna

E’ ricoverata in Rianimazione all’ospedale di Ancona, non è in pericolo di vita

Soldati italiani durante un’esercitazione (foto archivio)

Soldati italiani durante un’esercitazione (foto archivio)

Carpegna (Pesaro-Urbino), 12 giugno 2018 - Una soldatessa dell’Esercito di 27 anni, originaria di Lucca, è rimasta gravemente ferita durante un’attività di esercitazione a fuoco con mortai nel poligono militare di Carpegna.

Ha riportato vari traumi: facciale con diverse fratture del volto, alla carotide e alla spalla destra ed è stata intubata sul posto. E' in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita, ricoverata in Rianimazione.

Si tratta di un militare effettivo al 187esima reggimento paracadutisti della Folgore di stanza a Livorno e svolge mansioni di assistenza sanitaria. L’esercitazione era programmata e propedeutica all’impiego operativo. La soldatessa è stata subito soccorsa dal personale militare sanitario presente sul posto e quindi, non appena stabilizzata, trasferita con un elicottero all’ospedale civile “Le Torrette” di Ancona.

L’Esercito ha immediatamente attivato le procedure per fornire tutto il sostegno necessario alla famiglia del militare e accertare le cause dell’incidente. 

Dalla Folgore non arrivano commenti ufficiali, ma tra i commilitoni e gli ufficiali della caserma 'Vannucci' dopo una prima fase di sgomento per la notizia dell'incidente trapela ottimismo: "Le mandiamo a dire di tenere duro e che deve tornare presto con noi", affermano gli amici: "La aspettiamo a braccia aperte".

"Il Ministro Trenta appresa la notizia del grave incidente esprime la sua vicinanza alla famiglia e alla Forza Armata: seguirò personalmente l'evolversi della situazione": così il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta su Twitter. 

"Sto seguendo con apprensione le condizioni della giovane e mi auguro che tutto si risolva. Sono vicino ai suoi familiari", afferma invece il generale Claudio Graziano, capo di Stato maggiore della Difesa.

IL POLIGONO DI CARPEGNA - Il poligono militare di tiro di Carpegna, che appartiene al demanio militare dopo l'acquisto del terreno da privati e dal Comune circa 50 anni fa, è aperto dagli anni '60 all'interno di quello che oggi è il Parco Sasso Simone e Simoncello, per un'estensione di 2.500 ettari, e comprende anche il territorio toscano e romagnolo. La gente del paese, 1.700 abitanti, tra cui 40 migranti, risente della presenza dei militari per tiri di mortaio distinti e frequenti.

"L'amministrazione comunale - spiega il sindaco Angelo Francioni - si è fatta portavoce delle esigenze della popolazione di interrompere l'arrivo dei militari e l'uso del poligono, perché la zona è a vocazione turistica, all'interno di un parco interregionale, che poco ha a che fare con l'attività militare. Ma gli appelli sono caduti nel vuoto". "Torneremo a chiedere di cessare per sempre le esercitazioni militari - ribadisce il primo cittadino -. Non si può nemmeno dire che i militari portino benefici economici come un tempo, visto che ora ci stanno un giorno o due e se ne vanno, ruotando in continuazione. Basta con questa servitù militare perenne".