Solfrizzi e la tanta paura di vivere

L’attore pugliese è l’Argante del celeberrimo "Malato immaginario", in scena dal 3 all’8 maggio allo Sperimentale

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Un ipocondriaco, leggermente impazzito, lesina sui medicinali che gli vengono imposti dal medico: è l’inizio de "Il malato Immaginario" di Molière, opera celeberrima dell’altrettanto celebre attore e autore parigino del Seicento che verrà portata in scena al Teatro Sperimentale di Pesaro da martedì 3 maggio a domenica 8 maggio prossimi, con la regia di Guglielmo Ferro.

A vestire i panni di Argante, protagonista dell’opera di Molière, è Emilio Solfrizzi, l’attore e comico pugliese (è nato a Bari nel ’62) già noto al grande pubblico per film, fiction e vari programmi televisivi di successo che lo hanno reso celebre.

Assieme a lui, saliranno all’interno della scenografia creata da Fabiana Di Marco, con i costumi in stile di Santuzza Calì e le musiche di Massimiliano Pace, gli attori Lisa Galantini, Antonella Piccolo, Sergio Basile, Cristiano Dessì, Pietro Casella, Maria Chiara Dimitri, Cecilia D’Amico, Rosario Coppolino.

"Il malato immaginario ha più paura di vivere – afferma il regista dell’opera, Guglielmo Ferro, autore anche dell’adattamento – che di morire e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi, dalle prove che un’esistenza ti mette davanti. La tradizione, commettendo forse in questo caso una forzatura, ha accomunato la malattia con la vecchiaia, identificando di conseguenza il ruolo del malato con un attore anziano o addirittura vecchio, ma Moliere lo scrive per sé stesso, quindi per un uomo sui 50 anni".

"Proprio per queste ragioni – continua il regista – un grande attore dell’età di Emilio Solfrizzi potrà restituire al testo un aspetto importantissimo e certe volte dimenticato: il rifiuto cioè della propria esistenza".

Scritta nell’ultimo anno di vita di Molière, infatti, la commedia è lo specchio della realtà dei tempi dell’autore, dove i "vecchi rimedi della nonna" iniziano a perdere terreno, lasciando il passo ad una medicina nuova ed utile, ma anche frettolosa ed a volte errata: "Un giuggiolone che ha appena terminato gli studi e che fa ogni cosa senza grazia e nel momento sbagliato", dice l’autore parlando di uno dei suoi personaggi medici.

"La comicità di cui è intriso il capolavoro di Molière – conclude Ferro – viene così esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno ad Argante ed alla sua continua fuga che, attraverso rimedi e cure di medici improbabili, creerà situazioni esilaranti. Una comicità che si avvicina al teatro dell’assurdo. Molière, infatti, come tutti i giganti del teatro, con geniale intuizione anticipa modalità drammaturgiche che poi soltanto nel ‘900 vedranno la luce. Si riderà, tanto, ma, come sempre, l’uomo ride del dramma altrui".

Inizio spettacoli: da martedì a venerdì ore 21, sabato ore 19, domenica ore 17. Biglietteria presso Teatro Sperimentale (nr. 0721 387548) e circuito AmatVivaTicket. Lo spettacolo è proposto nella stagione promossa dal Comune e dall’Amat con il contributo di Regione Marche e MiC.

Alessio Zaffini