"Solo 5 ippocastani su 47 andrebbero salvati" Dividono le conclusioni tecniche sugli abbattimenti

Gli ippocastani di viale Martiri della Resistenza sono per la maggior parte "incompatibili" coi lavori di recupero urbano della strada, per i quali l’amministrazione ha già affidato l’incarico. Non solo, sarebbero anche per la maggior parte in un precario stato di salute, a parte undici. La conclusione è di un agronomo professionista incaricato dal dirigente del settore Lavori Pubblici di eseguire una "verifica dello stato di conservazione e di sicurezza vegetazionale" delle 48 piante che ci sono in quella via. Quarantotto, ma l’analisi dell’agronomo è relativa solo a 47, perché una pianta è già morta. Ad ogni modo, secondo le conclusioni del professionista, di questi 47 ippocastani 8 sono in “codice rosso“, ovvero abbattimento immediato; 11 sono in codice arancio (da valutare); 17 sono in codice giallo ("difetti macroscopici importanti") e solo 11 in codice verde (6) e blu (5). Delle undici piante in codice verde e blu, cioè fondamentalmente sane, l’agronomo ne valuta solo cinque compatibili col progetto dei lavori di recupero urbano.

Di qui la conclusione del dirigente LL.PP., secondo il quale, poiché "solo cinque risulterebbero meritevoli di conservazione e compatibili con il progetto esecutivo approvato, si ritiene ragionevole rimuovere tutte le alberature e sostituirle con un’essenza che garantisca un migliore radicamento, un migliore sviluppo futuro, un migliore decoro e soprattutto una maggiore sicurezza".

Conclusione drastica, come si vede, di fronte alla quale viene da chiedersi se magari non ci fosse il modo di rendere il progetto "compatibile" con le piante, e non viceversa. Conclusione con la quale è in deciso disaccordo Lupus in Fabula, che in un suo recente comunicato spiega che "in caso di abbattimento del complesso arboreo, i benefici per l’ecosistema e per il paesaggio andrebbero persi e nel medio periodo non sarebbero in alcun modo recuperati da eventuali nuovi alberi che potessero essere messi a dimora al posto di quelli abbattuti".

a. bia.