Sorpresa, c’è Astrazeneca e tutti lo fanno

Ieri mattina per scarsità di dosi sono stati chiamati al Ristò tutti i prenotati del pomeriggio, vaccinate circa duecento persone

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Sono le 12. Gli spazi del Ristò, al Rossini center, sono aperti. L’annunciata chiusura per mancanza di vaccini è stata surrogata dall’offerta meno gradita ai pesaresi e non solo: Astrazeneca c’è. Ma la gente stavolta accetta. Il dilagare dei contagi dopo la riapertura delle scuole, peraltro ampiamente prevedibile, spaventa i nonni. Stavolta non hanno 80 anni, ma non importa: "Sì, vaccino mia mamma, anche se ha una certa età e anche se ne abbiamo sentite di tutti i colori su Astrazeneca, ma pensiamo che un vaccino vale l’altro e che è peggio contagiarsi", dice Lorella G., 32 anni, accompagnando l’anziana signora all’ingresso del Ristò. Le fa eco un’altra coppia di anziani, marito e moglie, che si presentano alla Protezione civile ed esibiscono il documento e il foglio compilato da soli, senza passare per il tendone esterno dove non c’è nessuno a chiedere aiuto: "Va bene tutto, basta che ci vacciniamo, qui non ci caviamo più le gambe, questa peste non si ferma e non vogliamo rischiare di prendere il virus, magari un giovane se la cava, ma noi chissà. Meglio vaccinarsi subito". Alla fine della mattinata saranno circa duecento ad avere fatto questa scelta, la grande maggioranza dei quali prenotati per il pomeriggio. Ma la scarsità di vaccini ha consigliato l’Asur ad anticipare gli appuntamenti. Tutti coloro che si erano prenotati per il pomeriggio, sono stati spostati alla mattina. Nessuna fila, arrivi con il contagocce. Scene ben diverse da quelle viste tra le giornate dell’1 e del 2 maggio quando nel corridoio del Ristò si sono creati assembramenti e quando non sono mancate le proteste di chi doveva vaccinarsi. Stavolta no. Il personale della protezione civile è gentile e accompagna la gente che arriva quasi sempre in coppia all’interno degli spazi che al pomeriggio rimarranno chiusi: "Non abbiamo avuto nessuna lamentela – dicono gli addetti all’ingresso – la gente sta accettando Astrazeneca, tutto procede con molto ordine". Due signore si avvicinano e chiedono di potersi vaccinare. Mostrano il foglio compilato con tutti i dati. Una infermiera, o forse un medico, bardata le accoglie all’ingresso. Chiedono cosa c’è, quale tipo di vaccino venga loro somministrato: Astrazeneca. Accettano senza scrupoli: "Non ci importa quale vaccino, vogliamo solo essere sicure di essere protette". E infilano le loro postazioni.

Da oggi si ricomincia. Secondo i programmi dovrebbero essere convocati i caregiver, ovvero coloro che si prendono cura degli anziani, anche famigliari che in presenza della legge 104 devono stare vicini ai loro cari. Non si sa quale vaccino sarà inoculato. Lo si scoprirà oggi, si vocifera Pfizer. I tempi di attesa sembrano relativamente brevi, qualche settimana dal momento in cui ci si è iscritti cliccando il link della sanità marchigiana che dà direttamente accesso alle prenotazioni. C’è chi è stato chiamato anche una settimana, o qualche giorno dopo. Ma il grosso è atteso per la prossima settimana, quando i ritmi delle vaccinazioni dovrebbero tornare a quelli di qualche giorno fa. Sarà un’estate intensa al Ristò, si spera.

Davide Eusebi