"Sottopagati e svalutati". L’ira degli educatori

Manifestazione sabato pomeriggio in piazza Amiani per protestare contro i ritardi degli Enti nell’individuazione delle figure di sostegno

"Sottopagati e svalutati". L’ira degli educatori
"Sottopagati e svalutati". L’ira degli educatori

Gli educatori sul piede di guerra, riuniti nel comitato "Diritti Educatori Marche" si sono dati appuntamento per sabato pomeriggio in piazza Amiani, alle 17.30. Il ritardo del bando per l’individuazione degli educatori per gli studenti con gravi disabilità ha non solo scatenato la preoccupazione delle famiglie (il Comune ha risposto impegnandosi a garantire la presenza di tali figure fin da oggi ndr) ma delle stesse educatrici ed educatori che si sono costituiti in comitato: "Si tampona la situazione ma le condizioni precarie restano".

Gli educatori lamentano "stipendi da fame, mille responsabilità e zero tutele, notti non pagate e appalti al ribasso". "Il 4 settembre – aggiungono – è stato con un messaggio a dir poco sbrigativo che siamo stati avvertiti dalla cooperativa per la quale lavoriamo, una delle più grosse, che per noi la scuola sarebbe cominciata tardi, dopo il 20 di settembre. Una questione di bando di concorso scaduto a marzo e presentato dalla giunta comunale a ridosso dell’apertura dell’anno scolastico. Come iniziare i lavori in spiaggia a metà giugno. Incomprensibile. Ora la situazione si è risolta grazie ad una procedura d’emergenza ma per diversi giorni tante famiglie, tante ragazze e ragazzi con disabilità, hanno vissuto nell’ansia e nell’incertezza. La stessa ansia e incertezza vissuta dalle scuole e dagli insegnanti. E poi ci siamo noi, educatrici ed educatori, avvertiti per messaggio il 4 di settembre e che all’ansia e all’incertezza non riusciamo proprio ad abituarci".

E ancora: "Viviamo da sempre una situazione complessa. Abbiamo contratti di lavoro inadeguati, siamo sotto-inquadrati, sotto-stimati, sotto-pagati. Non siamo retribuiti se l’utente che seguiamo è assente, se la scuola è chiusa, come è successo l’anno scorso, per terremoti o alluvioni, se un bando di concorso parte tardi. Ci sono le notti passive non pagate per chi lavora in comunità, ci sono le estati a fare quadrare conti che non tornano mai". Da qui la decisione di organizzare il presidio di piazza Amiani: "Lavoriamo nel sociale, ma siamo stanchi di venire sistematicamente svalutati, come professionisti e come persone, nonostante il carico di responsabilità – concludono – che inevitabilmente, ma con slancio, tutti i giorni, portiamo sulle spalle".

Anna Marchetti