"Sparisce l’Asur, avremo aziende più piccole E Marche Nord ingloberà l’Area Vasta 1"

L’assessore regionale Filippo Saltamartini delinea il futuro organizzativo delle Marche e anche della nostra provincia: "Ma non ci saranno depotenziamenti né tagli. La mobilità passiva è già troppo alta. Il modello cui mi riferisco? La Sardegna"

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di Luigi Luminati

L’assessore Filippo Saltamartini si sente a casa sua anche se è a Villa Fastiggi nella cooperativa T41B, erede della tradizione solidaristica del quartiere.

Assessore parliamo della Sanità del futuro: senza Asur e Marche nord?

"Diciamo che subito dopo l’avvio della legge di bilancio, ad inizio dicembre, avvieremo la trasformazione della Sanità, ma dobbiamo essere cauti a parlare dei modelli, non vogliamo che ci siano dirigenti che possano pensare di guardare altrove e non possiamo permetterci di avere gente che pensa di andare altrove".

Invece?

"Invece la riforma è molto semplice: facciamo quello che hanno fatto altre regioni, se vuole un esempio citi la Sardegna".

Che vuol dire?

"Che l’Asur non ci sarà più e nelle Marche avremo aziende più piccole che gestiscono i budget e danno conto ai cittadini dei risultati".

Tradotto: diamo personalità giuridica alle aree vaste?

"Più o meno è così. Poi tenga conto che ci sarà anche l’azienda zero che si occuperà dei concorsi e degli appalti. L’ azienda zero sostituirà l’Asur con il compito di fare gli atti generali".

L’azienda zero c’è già a Padova.

"Ci sono diversi modelli, il Veneto da una parte e soprattutto la Sardegna dall’altra".

Diremo addio a Marche Nord?

"Intanto ora Marche Nord è un reparto per acuti che non ha abbastanza sostegno dall’Asur. Nel momento in cui avrà anche la gestione del territorio avrà un potenziamento, un rafforzamento, noi non le togliamo niente".

C’è il tema che Marche Nord è un’azienda sanitaria che nasce da una legge dello Stato.

"Forse non potremo cambiare il nome, ma probabilmente Marche Nord assorbirà il territorio. Competenze e funzioni che sono svolte da una ridotta Area vasta 1. Quella di Pesaro è un’area vasta che ha una operatività molto minore rispetto alle altre. Sarà l’Area Vasta 1 che va dentro a Marche Nord, non ci sarà un depotenziamento".

Lei vuole rassicurare i pesarese?

"Intanto la legge dev’essere approvata dal consiglio regionale. Non è certo l’assessore che può imporre il futuro. Noi abbiamo un obiettivo: migliorare la sanità pesarese".

Anche eliminando l’ospedale unico...

"Noi abbiamo perso troppo tempo sull’ospedale unico. Ora faremo un nuovo ospedale di Pesaro. Dobbiamo evitare la mobilità passiva che non è diminuita con Marche Nord e con le altre misure che sono state adottate. Tipo l’affidamento di servizi alle cliniche provate che sono aumentate non di poco nella provincia di Pesaro.

Intanto si parte con l’integrazione aziendale tra ospedale e territorio.

"Quello mi pare sicuro. Se poi invece saranno quattro aziende sanitarie provinciali, più Marche Nord vedremo. Si tratta di una questione tecnica. Conta il modello. State tranquilli".

Nessun taglio, dunque?

"Nessuno può immaginare che si tocchi una virgola alla Sanità della provincia di pesaro e urbino. Noi aumenteremo la qualità dei servizi pesaresi, d’altra parte tanti cittadini di questo territorio ci hanno votato. Abbiamo una responsabilità politica da adempiere, promesse da mantenere e lo vogliamo fare. Credetemi".