
La battaglia della Cgil per gli impiegati nei tribunali di Pesaro e Urbino "Il loro contratto scade nel 2026, ma ad oggi non hanno prospettive".
"Stabilizzare i precari dei Tribunali di Pesaro e Urbino". E’ questo l’appello lanciato della Fp Cgil provinciale che porta alla luce la situazione in cui versano 33 lavoratori assunti a tempo determinato dal 2023. "Nello specifico – spiega Michele Niger, segretario Fp Cgil di Pesaro e Urbino - si tratta di 21 persone che lavorano al Tribunale di Pesaro, di cui 15 addetti all’Ufficio per il processo e 6 tecnici e 12 lavoratori assunti al Tribunale di Urbino, di cui 10 addetti sempre all’Ufficio per il processo e 2 tecnici. Persone che stanno garantendo il funzionamento della Giustizia. Ad oggi – aggiunge Niger - per loro non ci sono prospettive. Il loro contratto scadrà a giugno 2026, quando avranno raggiunto 36 mesi di servizio e non sanno ancora quale sarà il loro futuro. Si tratta di persone che sono state assunte grazie a un progetto legato ai fondi Pnrr per il miglioramento e lo snellimento delle procedure burocratiche dell’Ufficio. Bisogna sempre considerare che la precarietà non colpisce soltanto le persone direttamente coinvolte, ma mina la stabilità dei servizi pubblici, compromette l’efficienza delle amministrazioni e toglie speranza alle nuove generazioni".
"Il Decreto Pa 2025 in discussione proprio in questi giorni, inoltre, non fa che istituzionalizzare il precariato. Deroghe mai viste ai limiti di legge permetteranno alle amministrazioni di assumere a tempo determinato e in somministrazione senza vincoli percentuali e senza alcuna prospettiva di stabilizzazione per chi già lavora nella Pa". Non soltanto lavoratori del Tribunale ma anche personale dei servizi educativi comunali.
"Al Comune di Pesaro – aggiunge Michele Niger - abbiamo formalmente richiesto la stabilizzazione del personale educativo precario e la proroga delle graduatorie del personale per i servizi 0–6. Per quanto riguarda il personale – aggiunge – si tratta al momento di due educatrici per cui è stata richiesta la stabilizzazione. Un atto coerente con gli obiettivi strategici del Comune, che punta ad ampliare l’offerta educativa e azzerare le liste d’attesa, ma che può realizzarsi solo valorizzando chi lavora già con professionalità e passione da anni nei servizi. Se il sistema educativo pesarese è fiore all’occhiello riconosciuto da tutti lo dobbiamo infatti anche a loro".