Pesaro, stalking contro la ex moglie. Pescivendolo condannato per la terza volta

Terza condanna per un 54enne: 8 mesi di reclusione

Stalking (Foto repertorio)

Stalking (Foto repertorio)

Pesaro, 8 ottobre 2019 - Non c'è due senza tre. Un paio di condanne avrebbero dovuto tenerlo lontano dai guai. Almeno così pensava la ex. E invece si sono di nuovo rincontrati in Tribunale. Ma soprattutto, lui, Roberto Perugini, 54enne pesarese, ex titolare di una pescheria, si è visto infliggere una terza condanna, dopo le prime due per diffamazione e stalking. E sempre stalking è il reato per il quale è finito a processo davanti al giudice Lorena Mussoni che, ieri mattina, lo ha condannato a 8 mesi di reclusione e a 3mila euro di risarcimento per danni morali alla presunta vittima, la ex moglie, una 50enne fanese, che si è costituita parte civile (assistita dall’avvocato Valentina Lobartolo).

Il pm aveva chiesto 6 mesi. L’imputato (difeso dall’avvocato Andrea Guidi) ha ammesso in aula di aver mandato messaggi alla ex, di averle fatto appostamenti, ma solo perché, a suo dire, lei non gli faceva vedere la figlia. Ha detto inoltre che da lei doveva riavere dei soldi. Ed era per questo, che, a suo dire, avrebbe cercata di vederla con insistenza. Opposta la versione della donna, la quale ha parlato di anni da incubo. Cominciati con la separazione. Lei ha detto di averlo lasciato per colpa del vizio del gioco. Un vizio per il quale il marito avrebbe sperperato tutti i soldi della famiglia, circa 50mila euro.

Anche questa un’accusa che Perugini ha negato, affermando di non aver alcuna dipendenza dal gioco. Nel frattempo, i rapporti tra i due si fanno sempre più tesi. Tanto che l’uomo avrebbe finito per scaricare sui social tutta la sua rabbia, scrivendo e inviando a tutti i contatti della sua ex coniuge, insulti pesanti e volgari. Scattata la denuncia per diffamazione, il caso è approdato a processo. E alla condanna nel 2015.

Intanto, è partita anche la tipica serie di atti persecutori. Perugini ha cominciato a pedinare la ex, a farle appostamenti a casa o sul luogo di lavoro, a tempestarla di messaggi e chiamate. Condotte che sono costate all’uomo un’altra querela e un nuovo giudizio. Anche questo finito con condanna. Ed entrambi i provvedimenti sono diventati definitivi. Ma questi non sono bastati a fermare il 54enne, che tra il 2016 e 2017, riprende a perseguitare la ex. La donna dice di ritrovarselo ovunque lei vada. Di ricevere decine di telefonate e sms. E di minacce. Come «te la farò pagare». Ma da ieri, ad avere un nuovo debito con la giustizia, è ancora una volta lui.