L’estate è quel momento in cui fa troppo caldo per fare quelle cose per cui faceva troppo freddo d’inverno. Mark Twain "Non ti ci mettere pure tu che già fa caldo" è una frase ormai ricorrente ed in questo giugno abbiamo perso il conto delle situazioni propizie per utilizzarla. 21 sono stati i giorni con temperatura massima pari o superiore a 30°C, 18 le "notti tropicali", quelle in cui il termometro non scende sotto i 20°C. I numeri sono gli stessi dell’ormai famigerato giugno 2003, quello che ha rimescolato le carte in tavola, quello che ci ha dimostrato quanto possa essere feroce l’estate quando è dominata dall’anticiclone africano che dal cuore del Sahara spinge le sue masse d’aria asciutte e roventi, cariche di sabbia, nel Mediterraneo. Il giugno appena trascorso nel complesso è risultato il secondo più caldo di sempre (26,12°C la media del 2003) ma ci ha anche mostrato, ahimè, che i record possono essere sempre battuti. 39,6°C ecco il record assoluto del mese, nel pomeriggio di lunedì 27 il termometro ha segnato il suo massimo da oltre 170 anni eguagliando il precedente del 4 agosto 2017. La notte seguente è stata ancor peggiore con una minima di 26,3°C, anche questo un record per giugno. Fortunatamente gli effetti sono stati leggermente mitigati dai bassissimi tassi di umidità relativa nonostante il cielo apparisse praticamente bianco. Sul fronte precipitativo la situazione è ancor peggiore, appena 15 ore di pioggia nel mese hanno prodotto 15,7 mm (il 26% di quella attese) tra il 9 e il 10, poi 20 giorni senza una goccia sotto il sole. A parte gennaio, tutti i mesi sono risultati in deficit, nel primo semestre sono caduti 241 mm (419 mm la media) con 65 ore di pioggia in meno rispetto al già deficitario primo semestre 2021. Utopico pensare in un cambio di configurazioni tra luglio e agosto, la potenza degli anticicloni (africano e delle Azzorre) è massima, il corridoio Atlantico bloccato da mesi, le uniche speranze al momento sono rivolte a perturbazioni in discesa dal nord Europa con il rischio concreto, vista la grande energia in gioco, di fenomeni estremi che produrrebbero più danno che beneficio. Le prospettive sono pessime, le ultime indicazioni a lungo termine dei modelli vedono una forte prevalenza anticiclonica anche per agosto.