Pesaro, 17 settembre 2019 - «Un gran senso di vuoto – scrive Ivana Baldassarri – misto a incredulità e sincero dolore per la improvvisa (a noi sembra improvvisa) scomparsa di Stefano Magi. E’ stato un pesarese verace: al suo immenso curriculum di “factotum della città”, che si divertiva ad elencare spesso con orgoglio e ironia senza spocchia salottiera, oggi aggiungiamo l’affetto e la partecipazione di tutti coloro, e sono tanti, che lo apprezzavano e gli volevano bene. Non c’è stata attività, passione, hobby, curiosità, notizia, sodalizio, associazione che non lo abbia visto partecipe instancabile e appassionato: aveva i mortaletti nelle vene e dove arrivava Stefano Magi scoppiava la capacità e la volontà del fare, del tentare, del realizzare qualcosa con la forza dell’ottimismo, del sorriso e dell’entusiasmo. Ogni tentativo diventava impegno, ogni curiosità possibilità di ricerca, ogni ricordo ricchezza da preservare.Le vere stelle polari della sua vita però sono state la sua splendida famiglia, Pesaro e il suo dialetto: a loro ha dedicato sempre i suoi pensieri migliori».
«Di Pesaro – prosegue Ivana Baldassarri – conosceva e amava tutto e tutti: persone, fatti, pietre, venti, colori, parole, alberi, negozi, botteghe, sport, tradizioni, cucine e tradizioni, tanto da esserne trasformato in personaggio, in simbolo, in maschera rappresentativa di un luogo connotato a sua immagine e somiglianza.Non si poteva non essere amici di Stefano che per sempre: era buono e ironico, travolgente e generoso, vitale e accogliente, disponibile e leggero come lo sono i fiori e le brezze del primo mattino. Ora che non c’è più, sentiamo la sua assenza come fitta, come vuoto, come improvvisa solitudine».
Stefano Magi è scomparso l’altra sera all’ospedale di Ancona dove era ricoverato per una patologia che lo affliggeva da tempo. Persona piena di simpatia, amante del teatro, del dialetto e del volley, animatore instancabile del Dopolavoro Aziendale della Cassa di Risparmio di cui era stato dipendente, autore anche di libri sulla pesaresità, autodeifinitosi “rompiscatole per eccellenza”, aveva solamente 64 anni e lascia la figlia Vittoria e la moglie Mariella. Questa sera, alle 18.30, nella chiesa di San Carlo, verrà recitato il santo rosario. La cerimonia funebre e religiosa si terrà invece domani, sempre nella chiesa di San Carlo, alle 10. Un pesarese verace che ci lascia, una persona piena di ottimismo che sapeva condividere con gli altri e con la comunità i suoi entusiasmi e le cose che gli piacevano.