Storia dell’arte e raffinatezza La città piange Silvia Cuppini

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di Giovanni Volponi

È scomparsa martedì all’età di 79 anni Silvia Cuppini (foto), conosciuta in città per il suo impegno in campo storico artistico sviluppato nel corso della vita in varie forme. Sentito è il cordoglio di molte persone: amici, colleghi, ex alunni, rappresentanti delle istituzioni.

Il funerale sarà oggi alle ore 14,45 in duomo, cui seguirà la tumulazione a san Bernardino. Bolognese di nascita, la vita spesa principalmente nell’insegnamento: dopo alcune supplenze alle superiori, fu assistente sia in accademia di belle arti sia all’università. Nel 1981 l’inizio della docenza universitaria col corso di storia dell’arte contemporanea che mantenne fino al pensionamento. È stata per breve tempo anche direttrice dell’istituto di storia dell’arte. "Era una persona molto raffinata e intelligente – racconta Bonita Cleri, collega alla Carlo Bo – che ricordo con affetto. Generosa e coinvolgente con gli studenti, la sua attività era incentrata sull’arte contemporanea. Ricordo i volumi scritti su Carnevali o Castellani, ma dimostrava grande sensibilità anche per le opere antiche, come testimoniano i suoi studi su Barocci o su Lotto". "Sicuramente organizzeremo una giornata – aggiunge Anna Maria Ambrosini, altra

collega – che ricordi la sua creatività, l’attenzione alle nuove tendenze artistiche,

ma anche il suo umorismo, la sua vitalità". Ma non solo didattica: organizzatrice di mostre, ideatrice di spazi espositivi come il museo della città, fu anche assessora alla cultura nell’amministrazione Galuzzi.

Il sindaco Gambini ha commentato: "La sua intensa attività legata al mondo dell’arte e della cultura ha arricchito e vivacizzato negli anni il tessuto sociale della nostra comunità, oltre ad aver contribuito a far conoscere la nostra città anche al di fuori dei confini nazionali. Alla famiglia le condoglianze mie personali e di tutta l’amministrazione comunale".

Negli ultimi anni, la conduzione assieme alla figlia di un bed & breakfast nel suo palazzo di via Saffi e la collaborazione con lo studio Mjras, i cui componenti, Joan Martos, Roberto Bua

e Andrea Clementini, la ricordano così: "Silvia ha introdotto in noi la ricerca del senso in qualsiasi cosa si facesse, la forza del progetto.

Il rispetto verso le persone che si incontravano, l’accompagnarle nel loro progetto generando inestinguibili rapporti di amicizia".

L’ultimo lavoro, il commento critico alla mostra di Gesine Arps che aprirà sabato alla Galleria Albani.