
Si fa presto a dire "locale storico". A Sant’Angelo in Vado c’è un bar che ha tirato su la saracinesca nel 1848 e da allora ha la stessa famiglia alla guida, che da 175 anni guarda scorrere la vita sul corso principale della città e pare che abbia servito da bere anche a Giuseppe Garibaldi. Il Caffè del Corso è sopravvissuto all’unità d’Italia, a due guerre mondiali, alla pandemia, al passaggio dalla carrozza all’automobile e perfino all’avvento dell’intelligenza artificiale: unica concessione a questa lunga storia è stato un cambio nome, da Caffè Massani a Caffè del Corso. Dietro il bancone però c’è sempre la stessa famiglia che da quattro generazioni fa dell’accoglienza e del servizio ai clienti il proprio lavoro: "Il locale nasce nel 1848 -spiega Gianfrancesco Grassi, attuale proprietario- e dietro al banco si muoveva la mia bisnonna Aspasia. Il Caffè Massani era il caffè "dei signori" che si riunivano nel locale al centro del paese. Pare che, quando nel 1849 era un fuga verso San Marino e soggiornò a Palazzo Santinelli, proprio a fianco al bar, anche Giuseppe Garibaldi si fermò a dissetarsi qui. Nel ‘900, quando la gestione era ormai passata a mio nonno Enrico Massani, si aggiunsero anche le camere al terzo piano e il ristorante". Entrando a quello che oggi è il Caffè del Corso si respira assieme storia e modernità: "Abbiamo macchine del caffè ormai d’epoca ma che hanno lavorato per decenni, una stufa in ghisa che all’inizio del secolo offriva acqua calda a chi soggiornava nelle nostre camere, un vero lusso per l’epoca. Qui veniva fatto anche il gelato: mia nonna si serviva delle neviere, conservando il ghiaccio invernale nelle cantine storiche del paese e poi trasformandolo in gelato nei mesi estivi. Allo stesso tempo oggi siamo un bar moderno e attento alle mode, specializzato sulla colazione e sull’happy hour".
Da trent’anni alla guida del locale assieme alla moglie Romina, Gianfrancesco ha lavorato sodo per riportare nel suo bar tutti i servizi dell’inizio del ‘900: "All’epoca dei miei nonni c’erano il ristorante e l’albergo, tutti facenti capo al bar. Oggi sono riuscito a riportare le camere grazie alla creazione del bed & breakfast "dal Tenente" e a riproporre la ristorazione con serate dove dal nostro forno escono ottime pizze al piatto, non manca mai poi il gelato. È stato come chiudere un cerchio". Come è cambiato il lavoro del barista? "Siamo al centro del paese ed anche per consigli o informazioni turistiche sono tanti a passare di qui e questo è sempre stato un crocevia. Probabilmente in 175 anni è un lavoro che è completamente cambiato ma anche ai tempi di internet non c’è niente di meglio di due chiacchiere e un caffè al bar". Meglio ancora se storico.
Andrea Angelini