Strada S. Nicola sbarrata da 12 anni "Ma così si chiude anche al turismo"

La frana non è stata ancora rimossa. E uno dei residenti, il consigliere Daniele Malandrino, protesta: "Riaprire questo passaggio valorizzerebbe anche i borghi, con le passeggiate e le gite in bici"

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Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Daniele Malandrino torna sulla Strada San Nicola, su quella frana, che è lì, inamovibile da 12 anni. Ed anche su tutto quello che si perde, anche per questa viabilità monca, sotto il profilo turistico e di valorizzazione dei borghi che sono alle porte della città.

"Ripristinare questa via di collegamento – dice – è importante anche perché i residenti per raggiungere la città allungano il percorso anche di 5-6 chilometri. Ma il problema non è solo legato al disagio, perché nei momenti di grande traffico, specie al mattino quando si portano i figli a scuola strada San Nicola serviva anche a decongestionare il traffico. Il tutto sorvolando anche su un altro fatto grave se pensiamo ad un intervento urgente di una ambulanza quando tutti sappiamo che i minuti diventano vitali per salvare una vita umana".

Riapre Malandrino un problema ‘antico’ e sempre nuovo e cioè quello della frana che blocca una strada. Ma il consigliere comunale allarga anche il fronte: "Sotto il profilo turistico occorre valorizzare quello che uno di buono ha, specie in questo momento dove ha molto successo il cosiddetto turismo green, delle passeggiate e dell’aspetto culturale e culinario. Perché non possiamo pensare di fare concorrenza a Rimini che ha 50 chilometri di spiagge, per cui i nostri borghi, da Novilara a Candelara fino a Trebbiantico, sono dei gioielli che vanno valorizzati creando percorsi e passeggiate che potrebbe rilanciare aree dove la crisi sta mordendo forte. Dico questo perché ora si possono usufruire di tanti finanziamenti e non solo quelli legati al Pnrr dando forza al sentiero Santa Croce che si snoda attravero un’area archeologica, quella del primo insiediamento Piceno della città e che corre lungo anche l’antico acquedotto romano che è ancora in funzione".

E a proposito degli scavi che hanno portato anche negli anni scorsi al ritrovamento di un cimitero di epoca picena, Malandrino aggiunge e ricorda: "Benché molti reperti siano stati portati al museo Oliveriano, che fra l’altro è ancora chiuso, alcuni ritrovamenti sono depositate all’interno di ‘Scuole Nuove’, che contrariamente al nome che portano, sono in completo abbandono. Comunque all’interno ci sono molti reperti perché siamo di fronte ad un’area che potrebbe essere aperta alle visite anche di scolaresche. Dentro alle ex scuole viene conservata anche un copia della famosa stele di Novilara dove è scolpita la prima nave con un timone".

Una frana, quella della strada di San Nicola, che se rimossa e liberata, potrebbe diventare anche una occasione per dare un nuovo impulso alla valorizzazione di borghi, da sempre frequentati dai turisti e che lo potrebbero diventare anche per coloro che amano fare passeggiate, così come i ciclisti.

Malandrino a proposito degli estimatori dei borghi ricorda che si sono visti passare "anche diversi personaggi famosi. Perché piace. Io abito – continua il consigliere di Fratelli d’Italia – proprio accanto all’arco di Novilara e negli anni ho visto transitare sotto le finestre anche l’ex premier della Germania, Gerhard Schröder accompagnato dal suo amico con Bruno Bruni, fino a noti attori ed anche importanti personaggi della politica. Basta entrare nei ristoranti di Novilara e controllare le persone che hanno lasciato la loro firma per avere un’idea delle persone che hanno risalito le colline alle spalle di Pesaro per godersi questi borghi".