I carabinieri lo cercano senza sosta da mercoledì scorso. Troppo alto l’allarme per i femminicidi o comunque per i reati di genere, inasprito ulteriormente dopo la tragedia di Giulia. Federico Marcelli, 49 anni, ex ristoratore con un locale a Cattabrighe, fuggito dai domicliari, va trovato subito, prima che possa capitare qualcosa o a lui o alle sue due donne. E’ stato condannato, con pene confermate in appello, in un caso a 6 anni e nell’altro a 4 anni e 4 mesi, per le violenze sessuali fatte tra il 2020 e il 2021 a danno delle sue ex compagne: per una terza, era stato condannato solo per lesioni, anche se all’inizio l’imputazione era maltrattamenti.
Marcelli è dunque sparito nel nulla, da sei giorni. Si è sbarazzato del braccialetto elettronico, che i giudici della Corte d Appello, dopo richiesta della difesa, gli avevano imposto, concedendogli però come misura cautelare i domiciliari, e non il carcere, che l’uomo stava scontando a casa della madre. E’ sparito anche il braccialetto. E da mercoledì è scattato una sorta di incubo per le due donne che l’hanno denunciato, ottenendone la condanna: le sue due ex, di 40 e 49 anni, temono di poterselo ritrovare davanti. I carabinieri di Pesaro stanno cercando in ogni modo di ritrovarlo: per questo ieri mattina hanno convocato in caserma le due vittime di violenza sessuale e nei giorni scorsi hanno sentito anche la cerchia di parenti e amici dell’ex ristoratore. Cercano riscontri, contatti e tutto il resto: l’importante è risalire a lui e bloccarlo. Non ha con sè il cellulare, non si sa ancora se qualcuno – come gli inquirenti ritengono probabile – lo ha aiutato o lo sta aiutando. Non si sa se è in Italia o fuori.
Di certo c’è che si avvicina la data del primo dicembre prossimo, quando la Settima Sezione della Corte di Cassazione dovrà pronunciarsi sulla inammissibilità del ricorso fatto dalla difesa dell’uomo per una delle due condanne per stupro, quella a 4 anni e 4 mesi. Nel caso di ricorso inammissibile, per l’uomo si aprirebbero subito dopo le porte del carcere. Forse è questo il motivo per cui lui è fuggito: lo spettro del carcere.
Resta la paura delle sue ex, di ritrovarselo vicino. "Oggi – ha detto l’avvocato Elena Fabbri, che rappresenta la parte civile delle due donne – quando sono arrivate dai carabinieri una delle mie clienti tremava. Il pericolo reale che l’uomo cerchi di contattarle c’è. Noi cerchiamo di stare loro vicino, anche tramite l’associazione ’Gens Nova’, che tutela donne e minori". "Già in passato, tra un’udienza e l’altra, – prosegue il legale – scrissi pagine di memorie sostenendo che c’era un pericolo di fuga. È un film già visto". Dopo la fuga, la legale ha chiesto e ottenuto dalla procura generale e dai giudici della Corte d’Appello l’inasprimento della misura – dai domiciliari al carcere. Ma Marcelli ancora è un fantasma. Gli ultimi messaggi che ha scambiato con la madre di suo figlio risalgono a mesi fa ed erano appunto indirizzati a cercare di riavere contatti con lui. Per questo la madre teme di poterselo vedere spuntare davanti, perché lui al figlio è affezionato.
Alessandro Mazzanti