Stupro nel casolare, il pm chiede condanna a 5 anni e mezzo

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Accusato di aver violentato una 16enne, rischia la condanna a 5 anni e mezzo di carcere. È quello che ha chiesto ieri il pm Maria Letizia Fucci per un 21enne originario della Sicilia, ma residente a Fano, finito a processo (in abbreviato) per il presunto stupro di maggio dello scorso anno. La vittima, costituita parte civile con l’avvocato Michele Mariella, vuole 100mila euro di risarcimento danni. Durante la sua arringa, Mariella ha riportato anche alcune testimonianze di ex ragazze dell’imputato le quali lo avrebbero descritto come una persona ossessionata dal sesso. Sul caso il giudice Giacomo Gasparini metterà l’ultima parola alla prossima udienza. Quella sera, i due ragazzi si erano conosciuti in un locale del lungomare di Pesaro. Erano entrambi in compagnia di amici. Tra chiacchiere e molto alcol, a un certo punto il 21enne e la minore si allontanano. Per non fare più ritorno. La serata prosegue in un casolare di campagna a Fano, dove si consuma un rapporto sessuale completo.

Ed è qui che divergono le due versioni. Secondo l’imputato, quel rapporto è consenziente. La ragazza invece dirà che lui l’avrebbe spinta a bere, poi l’avrebbe convinta ad allontanarsi dai propri amici per portarla nel casolare isolato dove, approfittando del suo stato, avrebbe abusato di lei. "Una versione assolutamente falsa – premette il difensore dell’imputato, l’avvocato Matteo Mattioli – durante la discussione, procura e parte civile hanno usato parole molto forti contro un ragazzo che è incensurato e poco più che maggiorenne, dipingendolo addirittura come un mostro. Ma avremo modo di argomentare la nostra posizione alla prossima e ultima udienza".

e. ros.