"Su Piadamarina non avevamo alternative" Ma ora l’Autorità portuale apre uno spiraglio

"Se il concessionario fa richiesta al Demanio per soli tre mesi di attività, come prima, il problema non si pone". Oggi la raccolta firme

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Una vicenda delicata quella che si è innescata con la vicenda del Piadamarina. Anche perché sui social qualcuno ha pensato di spostare la manifestazione di oggi (inizio alle 10 e 30) sotto le finestre della Capitaneria di Porto. Il che ha fatto scattare l’allarme non solo a Pesaro. Ieri l’argomento Piadamarina è stato portato all’attenzione dell’ammiraglio Giovanni Pettorino che guida l’Autorità portuale del Medio Adriatico che ha competenza anche sul porto. "E’ da febbraio che stiamo interloquendo con il concessionaro del Piadamarina – dice il responsabile sviluppo e promozione dell’autorità portuale, Guido Vettorel –. Noi qui lavoriamo e quindi facciamo attenzione naturalmente a chi lavora. Abbiamo letto per esempio che la struttura verrà rimossa il 2 ottobre, ma noi abbiamo dato tempo fino a novembre proprio per chiudere la stagione".

Ma perché si è arrivati a questo punto?

"Il fatto che sia stata presentata una domanda per ampliare il pergolato e che sia stato anche chiesto l’aumento dei mesi di apertura hanno fatto scattare una serie di verifiche da parte del Comune, della Capitaneria così come dell’Autorità Portuale. Per cui a quelle condizioni, cosa già detta quando è stata avanzata la richiesta di rinnovo della concessione nel 2020, abbiamo sollecitato al concessionario il titolo edilizio".

Ma a chi chiede il concessionario la licenzia edilizia se non c’è un Prg del porto?

"Questo è parzialmente vero perché un Prg, anche se molto vecchio, esiste. E a questo proposito aggiungo che l’ammiraglio Pettorino ha firmato l’incarico per redigere il Piano Regolatore del Porto. Comunque questo atto, cioè la richiesta di concessione edilizia, non esiste, per cui non potevamo procedere diversamente. Ma ripeto sono mesi che stiamo ragionando con il concessionario – la gestione è un’altra cosa, ndr – per cui abbiamo dato tempo fino a novembre".

E come se ne esce visto che ci sono in ballo una decina di posti di lavoro?

"Tra le soluzioni che abbiamo prospettato c’è quella di tornare ai termini iniziali e cioè una struttura per tre mesi che non richiede la licenza edilizia. Il concessionario può quindi fare una richiesta per la prossima stagione e nessuno pone problemi. Altrimenti, per i tempi richiesti e per l’aumento del pergolato, la legge è quella e non si può derogare: ci vuole la licenza edilizia".