di Claudio Salvi
Per un decennio almeno, tra gli anni Novanta e l’inizio del nuovo secolo, Pesaro è stata anche la città delle pop-star, oltre che quella di Rossini. Da queste parti Bono Vox degli U2, Sting, Zucchero erano diventati di casa grazie a Luciano Pavarotti. Già perché il grande tenore era solito organizzare il suo Pavarotti&Friends, la kermesse estiva che per più di dieci anni si è svolta a Modena, proprio nella sua villa sul Colle San Bartolo. Ed è proprio nel suo "buen retiro", che sono nati duetti memorabili ed in quelle stanze a strapiombo sul mare è avvenuto l’incontro con Josè Carreras a Placido Domingo ed è qui che è nato il progetto dei Tre tenori. Insomma mura, quelle della ex casa del tenorissimo, che hanno fatto la storia della musica. Ed è proprio da Pesaro che nel 1992 è iniziata una nuova avventura nella carriera di Big Luciano: quella delle sue collaborazioni con gli artisti della musica pop. Il merito lo si deve a Zucchero. Già perché è stato proprio Sugar Fornaciari, che all’epoca viveva un grande successo internazionale, a proporre una collaborazione al grande cantante. E proprio ieri, in occasione del 16 sedicesimo anniversario della morte del tenorissimo, Zucchero ha voluto ricordare quel momento con un post sui social accompagnato da una foto scattata proprio a casa Pavarotti. Nel post si legge: "Io e Luciano a Pesaro dopo aver registrato Miserere…Felici e soddisfatti. Caro Luciano, manchi tanto…".
Lo stesso testo postato da Zucchero è stato tradotto anche in inglese. E rileggendo la biografia del cantante modenese si scopre che prima del 1992 non vi era mai stata alcuna collaborazione del tenore con un cantante di musica leggera. Finché proprio nel febbraio di quell’anno Zucchero Fornaciari non gli propose una partecipazione nella canzone Miserere, da lui composta. Zucchero, ne "Il suono della domenica - Il romanzo della mia vita" racconta della riluttanza iniziale di Luciano Pavarotti a partecipare alla canzone, a causa del fatto che il tenore non aveva mai duettato con un artista moderno. Ma Zucchero e il suo manager Michele Torpedine durante le loro visite a Pesaro riuscirono a convincere Pavarotti a registrare il brano nell’agosto del 1992 e il risultato fu non solo innovativo e ben riuscito ma si tradusse in un vero e proprio successo commerciale. Da questo inaspettato sodalizio è scaturita la serie di numerose altre collaborazioni del Pavarotti & Friends, iniziato nel settembre dello stesso anno.