Suicidio a Urbania, è la moglie del funzionario arrestato

Un passante ha dato l'allarme vedendo il corpo sul greto del Metauro e la macchina abbandonata poco lontano

Il ponte sul Metauro teatro della tragedia (foto Angelini)

Il ponte sul Metauro teatro della tragedia (foto Angelini)

Urbania (Pesaro e Urbino), 8 ottobre 2018 - E' della moglie del funzionario pubblico in servizio presso l'Unione Montana Alto Metauro arrestato pochi giorni fa il corpo recuperato dai vigili del fuoco nel fiume Metauro dal ponte della Badia ad Urbania. Sono ancora in corso le indagini, ma appare chiaro che la donna, 45 anni originaria di Sant'Angelo in Vado e residente a Borgo Pace con il marito, abbia scelto di gettandosi dal ponte sul fiume, da un'altezza di 25 metri.

La signora era indagata (VIDEO) come concorrente morale per le accuse mosse al coniuge: mentre lui, in qualità di funzionario responsabile delle procedure di gara dell'Unione, è accusato di avere guidato le procedure di appalto dell’ente, selezionando gli imprenditori “amici” da cui riceveva in cambio denaro. Un meccanismo che funzionava anche per effetto delle costanti pressioni esercitate attraverso continue visite nelle sedi delle imprese. La moglie - sempre secondo le accuse - lo avrebbe invitato a “riscuotere” e a “farsi rispettare” dagli imprenditori, chiedendo notizie circa l’esito delle “visite a domicilio” eseguite con cadenza mensile dal marito nelle sedi delle società favorite, al fine di incassare gli illeciti profitti.

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Dopo l'arresto del marito (FOTO), la donna si era trasferita nell'abitazione della madre a Sant'Angelo in Vado ma, già da questa mattina prima che la madre si svegliasse, aveva fatto perdere le sue tracce ed erano cominciate le ricerche. Secondo le prime ricostruzioni la donna sarebbe scomparsa da casa nelle prime ore di questa mattina e alcuni lavoratori delle aziende della zona industriale della Badia avrebbero notato la macchina aggirarsi nella zona all'alba.

Intorno alle 14, un passante ha notato una macchina parcheggiata in modo strano nelle vicanze del ponte della Badia e ha datto l'allarme. I carabinieri e i vigili del fuoco sono subito accorsi ma è apparso subito chiaro per la donna non c'erano speranze: il salto di 25 metri non le ha lasciato scampo.

I vigili del fuoco con i loro mezzi da soccorso hanno soltanto potuto costatare il decesso e recuperare la salma, data la difficile accessibilità del fiume in quel punto le operazioni hanno richiesto alcune ore. Le forze dell'ordine hanno presidiato il ponte in entrambe le direzione controllando il traffico durante le operazioni, ma senza chiudere mai il ponte al traffico.

Operazione 'Appalti di famiglia' della Finanza
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