"Sulla crisi idrica le idee sono già chiare"

Il sindaco di Frontone, Alessandro Piccini, torna sulle strategie pensate e deliberate mesi fa dai Comuni per affrontare l’emergenza

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Il tema dell’emergenza idrica è sul tavolo dei sindaci, non più come tema di dibattito, ma di scelte strategiche. "Non si pensi di poter accelerare, “forzando“ i passaggi – dice il primo cittadino di Cantiano, Alessandro Piccini – rispetto a quelle decisioni che guardano ad una programmazione futura e senz’altro necessaria, ma che nulla c’entrano con la risoluzione dell’emergenza idrica in corso. E basta di accusare la politica di non decisionismo. La politica ha infatti già deciso, e lo ha fatto tramite atti e documenti ufficiali, con grande responsabilità e concretezza, partendo da un documento redatto dall’Unione Montana del Catria e del Nerone in largo anticipo rispetto alla cronaca di questi giorni sull’emergenza idrica provinciale (mi riferisco al 1° ottobre 2021)".

Di cosa si tratta? "Di un documento alla base della delibera assembleare Aato votato dalla quasi totalità dei sindaci della provincia di Pesaro Urbino a dicembre 2021, ovvero le azioni da compiere per affrontare l’emergenza idrica".

"Decidere – aggiunge Piccini – non significa, per forza, realizzare un grande invaso o canalizzare il pozzo del Burano. Non si può infatti brutalmente semplificare (cosi come si legge spesso sui giornali) dando per certe alcune scelte a forte impatto ambientale ed economico, a prescindere da un necessario approfondimento, da studi oggettivi, più volte invece richiesti da questo nostro territorio, come pre-condizione per qualsiasi scelta che guardi al futuro. Questa visione dell’amministratore che deve decidere, a prescindere dalla scienza, dai dati, dai risvolti delle proprie azioni, è una visione anacronistica e perdente. Le risposte all’emergenza idrica stanno tutte già indicate, nero su bianco, in quel documento approvato dall’Assemblea dei sindaci Aato e vanno considerate nella loro completezza ed organicità, seguendo priorità e tempi d’attuazione".

Dunque? "Nell’immediato – prosegue Piccini – le uniche due azioni che potrebbero portare a risposte immediate (ragionevolmente veloci) sono l’intervento sulle perdite nella rete di distribuzione (che ci augurino trovino risposta nella finanziabilità del progetto da 28 milioni presentato da Aato in quota Pnrr) e l’intervento sulla sfangamento degli attuali invasi. Sfido chiunque, procedimenti autorizzativi e progettuali alla mano, a sostenere il contrario. Solo gli studi ed i dati certi ci indicheranno la strada da percorrere. Se saranno le acque di profondità oppure gli invasi la soluzione, sul lungo periodo, al fabbisogno idrico provinciale lo vedremo. E’ stato costituito un gruppo di esperti “terzi“ di comprovata competenza a livello internazionale, che, partendo dai dati già in possesso, potrà darci un quadro complessivo ed approfondito, sulla natura delle acque di profondità di questo territorio ed indicare, in un’attenta comparazione costi e benefici, l’utilità e la necessità di uno o più invasi per il contenimento delle acque di superficie. Non si può decidere sul futuro ambientale dei territori e sulle dinamiche sociale ed economiche che investiranno le nostre comunità, prescindendo dall’esito di questi studi. Come Comune – conclude Piccini – assieme a tutti i comuni dell’Unione Montana Catria e Nerone, continueremo ad attenzionare questa importante tematica, con la solita coerenza e responsabilità".

Amedeo Pisciolini