
Un pieno di operatori: presente il segretario dell’Autorità Portuale Minervino . Il presidente Garofolo non è venuto. Si torna all’utilizzo della nuova darsena.
Il futuro del porto? E’ dietro le spalle. Perché si torna ai progetti tampone come la realizzione di una mini vasca di colmata nella nuova daserna al fine di tombare un po’ di fanghi. Non solo. Anche la realizzazione di un pontile per ormeggiare almeno 120 imbarcazioni nella nuova darsena dove ci sono 2,5 metri d’acqua. Una storia già sentita. Il tutto per dare un ormeggio ai diportisti che ‘parcheggiano’ nel tratto finale del canale dove si va dai 30 centimetri con la bassa marea, al metro durante l’alta marea, per cui molte imbarcazioni sono di fatto insabbiate. Il resto? E’ nel libro dei sogni perché ci vogliono almeno tre anni per arrivare alla redazione del Piano Regolatore che poi dovrà essere approvato dal Comune. Dopodiché bisognerà fare i bandi e assegnare i lavori. Finita? No. Attualmente per il porto sono in cassa 15 milioni, compresi quelli per la cassa di colmata (lato mare della nuova darsena). Ma sono stime di una decina di anni fa per cui i costi sono saliti tra il 30-40%: insomma, ci vorranno ulteriori 7-8 milioni di euro per completare i lavori. Per il sindaco Biancani molti di più: 40. Questo un po’ il quadro che è emerso nella affollata riunione che c’è stata ieri in Capitaneria di Porto.
Il presidente dell’autorità portuale Vincenzo Garafolo non si è presentato, al suo posto è arrivato il segretario generale Salvatore Minervino che era accompagnato dal tecnico incaricato di redigere il nuovo piano particolareggiato del bacino. Entrata a numero chiuso con i soli rappresentanti dei vari club e operatori, ma non tutti perché Paolo Gorini che cura i servizi turistici non è stato invitato. Tra i presenti anche Roberto Napolitano per il cantiere navale Rossini che ha chiesto almeno 5 metri d’acqua per poter lavorare. Poi c’erano i rappresentanti dei vari club (per il club Nautico, Strapazzini e Fabbri) e quelli dei vari cantieri; tra coloro che hanno preso la parola anche Aurelio Lonoce, una delle voci storiche del bacino il quale, scherzando, ha detto: "MI sono venuti i capelli bianchi per stare dietro al porto".
Un confronto comunque costruttivo dove è stato illustrato il futuro del porto con tanto di allungamento del pennello che dà sul Foglia per ‘tamponare’ il materiale che il fiume porta proprio dentro lo scalo. Presente anche il sindaco Andrea Biancani che ha posto l’accento, visti i tempi biblici, almeno sulla velocità della realizzazione di un molo di attracco dentro la nuova darsena "però bisogna pensare ad una concessione di 15 anni altrimenti nessuno farà investimenti". Ma anche per arrivare a questo progetto e alla realizzazione di una mini vasca di colmata ci vorranno "se tutto scorre veloce e se tutto fila liscio sotto il profilo burocratico, almeno altri due anni", è stato detto. Questo al fine di salvare tutti i diportisti che attualmente hanno gli ormeggi nell’area più insabbiata del canale. A fine estate scatteranno i rilievi batimetrici e cioè la profondità dell’acqua nei vari punti, dopodiché inizieranno le pratiche per salvare il salvabile, con qualche progetto tampone. Far lavorare il cantiere navale e tutti gli operatori.
m.g.