
Sono le 12.03 allo Spazio Conad; un orario tranquillo, nel quale qualcuno finisce di fare la spesa e altri si accingono a mangiare qualcosa, quando d’improvviso un allarme inizia ad echeggiare tra i vari reparti e scaffali: è il messaggio "IT-Alert", il sistema di allarme pubblico per l’informazione che dirama ai telefoni cellulari presenti in una determinata area geografica, tramite tecnologia Cell Broadcast, messaggi utili in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso. Essendo stato pubblicizzato e reso pubblico da parecchi giorni, questo evento non ha spaventato nessuno, lasciando le persone tranquille a finire le loro commissioni. Ma c’è anche a chi, invece, questo messaggio non è arrivato: come mai? Il fatto è che, essendo un messaggio di prova a livello regionale in questo caso, chiunque fosse in una zona con poco campo o irraggiungibile non ha avuto possibilità di ricevere il test-allarme. Ma non c’è di che preoccuparsi: a emergenza vera, infatti, anche in galleria o in zone distanti dai centri abitati il cellulare inizierà a squillare, generando il suono emergenziale. Ovviamente, sui social, c’è anche chi si è scatenato con uscite del tipo: "Io non voglio essere rintracciato, quindi lo spengo".
Questo messaggio, a differenza di quelli normali, ha la possibilità di avvisare la popolazione in qualsiasi momento prima di un pericolo: questo significa che anche a cellulare spento il messaggio potrebbe, e dovrebbe, arrivare per prevenire una tragedia. A destare dubbi, inoltre, è anche stato il sondaggio. Rispondere alle domande a fine test, infatti, ha permesso all’app di capire come migliorarsi ma, soprattutto, come i cittadini si siano sentiti alla ricezione del messaggio, e dov’erano: "A che ora hai ricevuto il messaggio?", "Dove eri quando hai ricevuto il messaggio", "Il contenuto del messaggio era chiaro e comprensibile?", "Come è stata la tua sensazione quando hai ricevuto il messaggio?". Dice l’assessore regionale alla Protezione civile, Stefano Aguzzi, che ha seguito lo svolgersi del test dalla centrale operativa regionale, in collegamento con il Dipartimento nazionale: "Rispondere al sondaggio è molto importante – spiega l’assessore –. La sperimentazione è riuscita e da una prima indagine svolta abbiamo potuto rilevare quello che ha funzionato e quali sono le criticità emerse, prontamente segnalate al Dipartimento nazionale. Il servizio IT-Alert, infatti, non è ancora funzionante ed il test di oggi (ieri) è servito proprio per valutare l’efficacia del sistema, i punti deboli suscettibili di miglioramento e le reazioni dei cittadini. Tutte le segnalazioni serviranno per la messa a punto del sistema di allerta che potrà essere operativo nel corso del 2024. Ricordo, inoltre, che questo sistema non sostituirà gli altri sistemi di allerta già funzionanti, come l’allerta meteo, ma è un ulteriore sistema di sicurezza".
Alessio Zaffini