Superiori, ritorno in classe ma solo a metà "Serve prudenza. Il rosso è dietro l’angolo"

Numeri troppo risicati. La giunta Acquaroli decide di agire con gradualità. La Consulta degli studenti: "Importante seguire le regole"

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La giunta Acquaroli ha detto sì al rientro degli studenti delle scuole superiori in presenza – a partire dal 7 aprile –, ma con gradualità: al 50%. La ragione è nei numeri del contagio. "Le Marche sono in fascia arancione, ma per il rotto della cuffia: lo scarto per passare in zona rossa è minimo con il rapporto positivi100.000 marchigiani è pari a 239 a fronte della soglia per la zona rossa di 250. L’indirizzo espresso ieri dall’assessore all’istruzione Giorgia Latini e dal collega ai trasporti, Guido Castelli, al Tavolo regionale di confronto, convocato dall’Ufficio scolastico delle Marche, è intanto servito al direttore Marco Ugo Filisetti per diramare l’input necessario alle scuole per organizzare il dafarsi. "Riteniamo più opportuno riaprire con una gradualità – ha spiegato Latini – perché abbiamo testato che, con il 50 per cento, sia una situazione monitorabile anche sul fronte dei trasporti. Visto che usciamo da una zona rossa, propendiamo verso una riapertura graduale. C’è veramente bisogno di tornare alla normalità e alla pienezza delle relazioni sociali, ma bisogna farlo con responsabilità per non pregiudicare quanto conquistato con la campagna vaccinale".

Dello stesso orientamento Castelli intervenuto sul trasporto scolastico: "Il piano si adatterà a quella che era la programmazione degli orari fissati in occasione dell’ultima chiusura – ha detto Castelli –. In questi tre giorni non c’è possibilità di definire una nuova programmazione". Favorevoli alla decisione presa dalla Regione si sono detti i rappresentanti degli studenti: "Siamo contenti – osserva Andrea Sebastianelli, presidente della Consulta degli studenti – perché la didattica a distanza diventata un’abitudine da volgere al termine il prima possibile. Come cittadino penso che, riaprire le superiori in presenza è una scelta rischiosa visti i numeri e che sicuramente bisogna prestare molta attenzione affinché non si torni in zona rossa. Purtroppo, alla richiesta di tamponi e screening periodici al personale scolastico, ci è stato risposto dalla Latini che non si possono fare tamponi nelle scuole perché il personale sanitario è tutto impegnato attivamente nella campagna vaccinale. Bisogna dunque continuare nel massimo rispetto delle regole".

Già a fine mattina i presidi di tutte le scuole avevano avuto l’input dalla direzione generale. "Alle superiori la didattica in presenza sarà assicurata nella misura del 50% degli studenti – ha disposto Filisetti –. Fermo restando l’opportunità di ridurre al massimo il rischio epidemiologico per quanto possibile è rimessa invece all’autonomia di ogni scuola superiore la scelta organizzativa relativa al rientro quotidiano di metà istituto o di metà classe". "Per riprendere in presenza tutte le scuole sono pronte – osserva Riccardo Rossini, presidente Associazione die presidi –. Credo debba essere fatta la massima attenzione. Non possiamo permetterci un altro lockdown scolastico. Per arrivare in fondo è fondamentale garantire il distanziamento sociale all’interno delle aule. Rispettando l’autonomia dei colleghi, consiglio di portare in presenza solo metà classe alla volta". L’indirizzo regionale sarà riferito in occasione del tavolo in Prefettura stabilito il 6 aprile.

Solidea Vitali Rosati