Tamponi a scuola, Ricci non molla: "Facciamoli"

Il sindaco rilancia dopo il no di Saltamartini: "Avanzano 600mila test dall’operazione ‘Marche sicure’, usiamoli per alunni e prof"

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"Davanti al Tar Lombardia che ha dichiarato illegittima l’ordinanza regionale contro la riapertura tardiva in presenza nelle scuole mi appello perché il presidente Acquaroli torni indietro sui propri passi e anticipi al 18 il ritorno in classe al 50% dei nostri studenti". L’appello, a tambur battente, dell’assessore pesarese Riccardo Pozzi, segretario provinciale Psi, dà l’assist al sindaco Matteo Ricci il quale incassa le perplessità dell’assessore regionale Filippo Saltamartini, ma non molla. Ricci è convinto che lo screening di massa nelle scuole, sia la cosa giusta da fare, almeno per una terna di buoni motivi. Il tracciamento degli asintomatici, il rientro a scuola in presenza per almeno il 50% degli studenti e non ultimo, evitare lo spreco di energie e risorse finanziarie preziosissime soprattutto in questo periodo storico. Proprio a questo riguardo, ieri il primo cittadino ha preso carta e penna e si è messo a fare di conto. "Presumibilmente 200mila marchigiani coglieranno l’opportunità di fare il test rapido. Ma con i rimanenti 600.000 tamponi acquistati dalla Regione e che probabilmente resteranno inutilizzati finito il progetto “Marche Sicure“, che cosa ne vogliamo fare? Tenerli in magazzino? Non mi sembra sia la scelta migliore". Da qui la proposta: "Se li usassimo per tracciare gli asintomatici nelle scuole otterremmo due benefici: il monitoraggio degli asintomatici in una fascia d’età significativa e la prospettiva per un rientro a scuola in presenza". Riguardo le osservazioni, mosse da più parti, sulla “volatilità“ del dato ottenuto con lo screening di massa, Ricci tiene salda la penna in mano per continuare il conto. "Scusate: gli studenti marchigiani sono 77mila. Se impegnassimo i tamponi avanzati, potremmo avere un’immagine ogni 15 giorni, per circa 8 volte". Insomma: non una tantum, ma un monitoraggio utile al calcolo del rischio.

L’assessore regionale Saltamartini è stato molto chiaro: "Carenza di risorse: necessario concentrare tutti gli sforzi sulla fase vaccinazione". Ricci comprende, ma rilancia. "Il personale sanitario, come avviene nel Lazio, deve essere trovato – spiega –. Entro fine gennaio lo screening generale sarà terminato e molti operatori torneranno disponibili, ma nel caso in cui non ci fossero, come Comune abbiamo messo a disposizione personale retribuito". Quindi l’appello. "Mi rivolgo al presidente della Regione Acquaroli e all’assessore alla Sanità Saltamartini. Ho apprezzato moltissimo l’iniziativa della Regione Marche. Chiedo pragmatismo e ascolto, fuori da logiche politiche".

Solidea Vitali Rosati