Tamponi fai da te, quanto costano. E' corsa nelle farmacie a Pesaro

La richiesta di autotesting attraversa tutte le fasce di età. I sanitari: "Ma se lo si esegue male può dare anche un falso negativo"

Tampone fai da te, le dottoresse Barbara Banfi e Laura Galeazzi mentre mostrano i prodotti

Tampone fai da te, le dottoresse Barbara Banfi e Laura Galeazzi mentre mostrano i prodotti

Pesaro, 16 gennaio 2022 - Continua la corsa ai tamponi: quelli casalinghi fai-da-te sono la "nuova moda". Secondo Luca Pieri, presidente Aspes, sono infatti centinaia i tamponi antigenici casalinghi venduti. Dopo le feste, effettivamente, c’è stato un grande aumento del tracciamento del virus all’interno delle mura domestiche: contatti positivi tra amici, colleghi di lavoro e familiari stessi hanno reso questo metodo di rilevazione il più richiesto.

"Inizialmente abbiamo fatto fatica a sopperire alla domanda del prodotto – racconta il dottor Francesco Cardinali, della farmacia Peroni –. Qui ci sono anche i tamponi antigenici effettuati da noi, ma la gente spesso preferisce i fai-da-te. C’è comunque da dire che sotto questo aspetto c’è molto monitoraggio, tanti vogliono essere sicuri di andare in giro tranquilli. L’unico problema è che magari l’esecutore del tampone potrebbe non farlo in modo corretto, dando così un falso negativo. Molti ci chiedono anche se possiamo farglieli noi, perché non sono convinti del risultato. La richiesta di autotest ci arriva da ogni fascia di età, anche perché costa poco (9,90 euro). Tutte le persone che sono state a contatto con un positivo, sia giovani che anziane, se sono vaccinate preferiscono fare uno di questi tamponi, i quali alal fine rendono le persone più tranquille. Nel caso di positività, chiaramente, si dovrà provvedere ad effettuare anche un tampone molecolare".  

Questa nuova variante, meno grave sui sintomi ma più virale, ha quindi portato all’aumento ed alla crescita del consumo di questa nuova tipologia di auto-test.

"All’incirca ne vendiamo sui cento al giorno – dicono la dottoressa Laura Galeazzi e la dottoressa Barbara Banfi, della farmacia San Salvatore –. Pensiamo anche che queste stime potrebbero aumentare, data la contagiosità di questa nuova variante. La gente viene qui e, dopo aver acquistato il prodotto, è contenta. Si sentono quasi sollevati. Inoltre, vediamo sia molti giovani che molti adulti che vengono a comprare i tamponi, perché magari sono stati a contatto con un amico o con un collega che poi è risultato positivo e quindi per salvaguardare loro stessi e magari degli anziani che vivono con loro preferiscono farsene uno casalingo. C’è molta coscienziosità in giro e questo è un bene. Quella tipologia di tampone qui da noi costa 8 euro ed è anche il più richiesto".

Nel mentre, l’Emilia-Romagna già passa oltre, e decide di far valere i tamponi fai-da-te, dal 19 gennaio, cioè mercoledì prossimo, come certificazione di negatività: "Da noi purtroppo non ci sono i presupposti per una cosa del genere – continua Luca Pieri, presidente Aspes, l’azienza che gestisce le farmacie comunali –. Il casalingo potrebbe dare molti falsi negativi, aumentando quindi il rischio di infezione. Bisogna stare molto attenti, va bene la prevenzione ma con rigore e diligenza. Ora come ora comunque abbiamo anche richiesto nuove forniture di questi autotest, in modo tale da riuscire a soddisfare tutti quanti".

Insomma, da questo punto di vista la nostra regione, le Marche, risulta nelle modalità del tracciamento molto più restrittiva dell’Emilia Romagna.