Tasse Pesaro, la pressione fiscale al 61%. Siamo i più tartassati nelle Marche

Ricerca della Cna nazionale: a gravare sono le imposte comunali

Interno della fabbrica

Interno della fabbrica

Pesaro, 19 settembre 2019 - Con un pizzico  di ironia gli artigiani del comune di Pesaro hanno festeggiato il 10 agosto, e parliamo di poco più di un mese fa, la festa della liberazione dalle...tasse. Solo tre giorni prima hanno brindato invece le piccole imprese che operano sul comune di Urbino: il 7 agosto. Perché fino a quel giorno i piccoli imprenditori hanno lavorato solo per il fisco pagando (secondo una proiezione sul 2019) circa il 61,2 per cento di quanto guadagnato. Era il 62.8% l’anno scorso. Queste due città risultano tra le più tartassate della regione. A fare la differenza secondo uno studio fatto dalla Cna a livello nazionale, non sono tanto le gabelle statali e regionali, quanto le imposte a livello comunale. Questo, per esempio, è il caso di Pesaro dove le imposte locali pesano per il 14,8 per cento del totale, mentre ad Urbino per il 12,4%. Per avere un metro di confronto a livello regionale, basterà dire che le tasse comunali a Jesi arrivano al 9% così come a Fabriano.  

Dalla ricerca svolta a livello nazionale dall’ufficio studi della Cna, non esistono i dati riguardanti la città di Fano che è la terza per numero di abitanti della regione, per cui non si sa come sono messi col carico fiscale gli artigiani nella città della Fortuna.

L'assessore al Bilancio Delle Noci
L'assessore al Bilancio Delle Noci

La cosa che salta in evidenza all’interno di questa ricerca è anche il livello di tassazione statale: Pesaro è la città che ha il carico fiscale minore perché è al 39,5 per cento, per esempio un punto e 4% in meno rispetto ad Urbino. Siccome le tasse regionali sono costanti su tutto il territorio, a fare la differenza, sul totale sono proprio le tasse a livello comunale e cioè quelle che proiettano Pesaro nella parte alta della classifica nazionale: su 141 città monitorate, la città è al 103° posto. La Cna non fa sconti e dice che «gli imprenditori di Pesaro hanno cominciato a lavorare per se stessi soltanto dal 10 di agosto». Senza sparare nel mucchio, si aggiunge anche: «Un prelievo fiscale così elevato diventa un forte disincentivo per chi vuole avviare un’attività imprenditoriale e rappresenta un fattore di difficoltà e di incertezza per tutti gli artigiani e i piccoli imprenditori marchigiani», ha commentato Otello Gregorini, segretario generale della Cna.  

Benché Pesaro svetti in cima alle classifiche regionali, va comunque detto che le tasse comunali nel corso degli ultimi anni sono andate piano piano diminuendo: nel 2012 la somma totale delle tasse raggiungeva il 67,8%. Dice l’assessore Antonello Delle Noci: «L’inversione di tendenza che emerge dallo studio della Cna, visti i criteri adottati dalla ricerca è un costante incentivo a trovare insieme alla categoria e agli artigiani sempre migliori soluzioni che possano da una parte alleggerire la tassazione ma ancora di più incentivare l’economia del territorio». I criteri di questa ricerca effettuata sulla Cna si basano su alcuni parametri, che sono questi: una impresa tipo con un laboratorio o un negozio, ricavi per 431 mila euro, un impiegato e quattro operai di personale, 50mila euro di reddito.