Tavullia, vanno al bar e poi litigano con i coltelli

Due apparenti amici, albanesi, dopo aver bevuto estraggono un machete e una lama. Bloccati, denunciati e mandati sotto processo

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Lite in pizzeria tra coltelli da cucina e machete. A processo per minacce aggravate sono finiti entrambi i contendenti, due uomini albanesi, uno di 33 anni e l’altro di 41. Quest’ultimo è anche accusato di porto illegale di coltelli al di fuori dell’abitazione. Il fatto è accaduto a Tavullia, a luglio del 2021. Teatro della furibonda zuffa sul fil di lama è stato un ristorante della zona. Qui si sono ritrovati i due uomini, in quali per un po’ hanno chiacchierato tranquilli. Parlavano nella loro lingua, quindi, anche le altre persone presenti nel locale, non hanno capito cosa si dicessero. Fatto sta che a un certo punto i toni sono diventati sempre più alti, il clima sempre più acceso fino a quando sono scattati l’uno contro l’altro con violenza. Ed ecco che, al culmine della rabbia, sono spuntate fuori le lame.

Il 41enne, secondo il racconto del rivale, avrebbe sfoderato un machete. E il 33enne sarebbe corso ai ripari afferrando un coltello da cucina della pizzeria. Per fortuna però il duello si è fermato lì. Le lame non hanno provocato danni. Ma i due si sono denunciati per minacce, finendo entrambi a giudizio nella doppia veste di imputati e vittime. Al 41enne armato di machete (difeso dall’avvocato Giulia Cometti) si contesta anche il reato di porto illegale di quell’arma. Ieri il processo è stato rinviato perché il 33enne è irreperibile.

Da quanto si è appreso, nessuno rimase ferito in quel "duello" scoppiato tra due amici che per oltre un’ora avevano tranquillamente chiacchierato allo stesso tavolo. E’ stato inquietante scoprire che uno dei due teneva nascosto un machete sotto il giubbotto.