Teatro Rossini, la sicurezza impone lo stop Solo la platea sarebbe aperta, i palchi no

Un’uscita per gli spettatori dei vari ordini fino al loggione passa proprio per la Sala della Repubblica in ristrutturazione. Per cui, la commissione chiamata a valutare se concedere o meno il via libera agli spettacoli vorrebbe mezzo edificio vuoto

Migration

Il problema del teatro Rossini sono le vie di fuga. Non ne ha a sufficienza, almeno per ora. I lavori di ristrutturazione e allargamento della sala della Repubblica chiudono di fatto un’uscita secondaria che serviva a garantire il deflusso degli spettatori che sedevano nei palchi. Sono centinaia di persone. Nessuna commissione per autorizzare un pubblico spettacolo firmerebbe il via libera per un teatro con una porta di sicurezza in meno. Ma si è tentato in queste settimane di trovare una scappatoia legale per garantire la rappresentazione del Rof. E una proposta è stata fatta: aprire il teatro vendendo solo biglietti della platea e del primo ordine di palchi. Tutto il resto rimanga interdetto al pubblico. L’amministrazione comunale ci ha pensato a lungo ma ha preferito dire no. Nessun artista avrebbe accettato di recitare con mezzo teatro vuoto per colpa dei lavori. E’ il sistema adottato per ospitare due mesi fa la serata d’onore per Valentino Rossi con ospiti in platea.

Ad un certo punto si era parlato di realizzare un percorso nel cantiere come via di sicurezza durante gli spettacoli con assunzione di responsabilità per ogni spettacolo da parte del capo della sicurezza del cantiere, ma la pretesa è stata rispedita al mittente. Non se ne parla. Per questo, il teatro Rossini rimarrà chiuso alle manifestazioni come il Rof e il Gad ed eventi di carattere diverso.

Nel frattempo i lavori vanno lenti, e siamo ancora al primo stralcio dei tre previsti per un costo preventivato di 2 milioni di euro, suddivisi in acconti da 600mila euro l’uno finanzati dalla Regione Marche e dallo Stato. L’intervento riguarda la sala della Repubblica, ossia uno spazio per riunioni o piccole performance musicali con un ingresso indipendente dal teatro. Ad un certo punto nel 2018, Amat propone al Comune di allargare la sala per renderla indipendente dal teatro (prima non erano conciliabili due eventi contemporaneamente) in modo da sfilare la sala e il suo utilizzo dal calendario degli appuntamenti teatrali.

L’intervento prevede l´eliminazione, leggendo il progetto, di "due pilastri e due setti murari esistenti, allo scopo di migliorare la fruibilità degli spazi interni. Attualmente le due colonne e i setti sostengono un solaio, posizionato sopra il palco, sul quale sono posizionate dei macchinari per l´aerazione dei locali, e parte della copertura. La funzione di sostegno dei pilastri e dei setti, che si intendono eliminare, verrà trasferita ad una capriata in acciaio, che poggerà sulle pareti esistenti". Ed è quello che si sta facendo, attività inconciliabile con la fruizione dell’intero teatro.

ro.da.