Tenetevi il candelone e dateci un bell’albero

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Leggo dal "Carlino" e quindi, certo delle veridicità del fatto, rinasco negli anni Cinquanta del 1900 così come Gozzano rinasceva nel Milleottocentocinquanta di fronte alle "piccole cose di pessimo gusto ... le sedie parate a damasco...". Riporta dunque il giornale la notizia che per il prossimo Natale tutti i quartieri di Pesaro (nella foto) saranno accomunati da una grande candela itinerante che girerà per tutta la città, trasportata di rione in rione ... simbolo che mira ad unire i quartieri contro il campanilismo... strumento di unità ma anche messaggio di pace, amore e solidarietà".

Ed ecco un tuffo al cuore, una rimembranza quasi leopardiana che sale dal profondo come la brioche di Proust dalla tazza i tè: Cristo, ma questa è la Madonna del Giro degli anni Cinquanta del 1900, quando la sacra immagine andava di casa in casa fra petali di rose, manti di velluto e incenso come gas nervino, con tutti in fila davanti a casa a cantare "Mira il tuo popolo bella Signora che pién di giubilo oggi ti onora...".

Certo che allora la cosa era artigianale, una specie di altare semovente, nulla a che vedere con la candela di oggi, in materiale interamente biodegradabile, una bestia di oltre quattro metri e mezzo perfettamente smontabile in stadi come un missile balistico intercontinentale. Lo dico prima di avanzare formale richiesta di diventare apolide. Un quartiere serio dovrebbe andare dal sindaco, in quei pochi minuti che è di passaggio da queste parti, e sbattergli sul tavolo un ultimatum: tienti il candelone per te e a noi ci metti su un bell’albero di Natale di quartiere al cui addobbo pensiamo noi del rione, coi vecchi e i bambini delle nostre strade, magari con le candele di cera che hanno dato luce calda e pacifica per un paio di millenni, ritrovando nello stesso tempo solidarietà fra di noi e appartenenza con la città. Un candelone che gira per la città è come la Circolare Sinistra dei bus, alberi di Natale che si accendono in ogni quartiere sono fuochi nella notte ad aiutare il viandante a trovare la via di casa. Adesso fate voi. Io sono apolide.

f.b.