ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Tensione a Monteciccardo. Cittadino incalza sull’amianto: "Il sindaco ha perso le staffe"

Durante una festa locale sarebbero volate anche parole grosse

Durante una festa locale sarebbero volate anche parole grosse

Durante una festa locale sarebbero volate anche parole grosse

Tensione alla festa di Sant’Eurosia: lite tra un cittadino e il sindaco Biancani (nella foto con alcuni volontari) sul capannone con amianto. Sono stati momenti di tensione sabato sera a Monteciccardo, durante l’"Antica Fiera di Sant’Eurosia", quando un cittadino del posto ha affrontato il sindaco Andrea Biancani, accusandolo pubblicamente di inerzia sulla bonifica di un capannone con tetto in amianto, da anni in stato di abbandono in via Marconi. Secondo il residente, l’eternit si sta sgretolando da tempo, finendo anche nei giardini delle abitazioni vicine: "Basta un sopralluogo per rendersi conto. È una situazione che porta all’esasperazione".

Il confronto è avvenuto in piena festa, davanti a decine di persone. Il cittadino ha rivolto domande incalzanti al sindaco, denunciando lo stallo della bonifica e accusandolo di non aver mai preso realmente in carico la questione. Il clima si è rapidamente surriscaldato. Secondo il racconto del cittadino, il sindaco si trovava dietro uno degli stand allestiti per la festa quando lui ha deciso di affrontarlo, rivolgendogli in tono fermo, ma a voce alta, le sue rimostranze. "Sono anni che denunciamo la situazione, ma non succede nulla. L’amianto si sta sfaldando, finisce nei giardini, è un pericolo concreto per la salute di chi abita qui. Eppure Biancani viene solo quando ci sono feste, escursioni, inaugurazioni. Mai per affrontare i problemi veri".

Il cittadino ha contestato anche il mancato utilizzo, a suo dire, di fondi derivanti dalla fusione con Pesaro, che avrebbero potuto coprire almeno una bonifica parziale: "Basterebbero 30-40 mila euro per mettere in sicurezza. Ma qui si preferisce far finta di nulla".

Il sindaco Andrea Biancani, contattato per una replica, nega categoricamente che la discussione abbia assunto toni minacciosi: "C’è stata una discussione, come accade quando un cittadino ha a cuore un problema che lo tocca da vicino. Comprendo la tensione, ma io sono rimasto nei limiti. L’ho ascoltato, com’è giusto che sia, e lì finisce. Ho già firmato un’ordinanza, ma la vicenda è complicata: il titolare è deceduto, gli eredi hanno rinunciato all’eredità e il capannone è oggetto di fallimento. Finché resta una proprietà privata in queste condizioni, è difficile intervenire. Io ascolto sempre i cittadini, anche se sono esasperati. Per me la questione è chiusa lì". Nel frattempo, però, anche l’amianto è ancora lì. E chi ci vive accanto continua ad aspettare.