Tentato omicidio a Marotta, al via il processo

Un quarantatreenne accusato di avere aggredito un buttafuori. La miccia della lite sarebbe stato un debito di settanta euro

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Si è aperto ieri il processo contro Nicola Di Lorenzo Freschi, il pregiudicato 43enne di Marotta, che ad agosto scorso ha ferito con un coltello e un paio di forbici un 47enne, anche lui del posto, buttafuori nei locali del litorale, provocandogli una grave lesione a un rene. Tentato omicidio, lesioni e tentata estorsione, le accuse mosse dalla procura di Pesaro. La miccia dell’alterco sfociato nell’aggressione sarebbe stata un debito di 70 euro.

Ieri, la vittima (difesa dall’avvocato Cosimo Leone) si è costituita parte civile presentando una richiesta di risarcimento danni di 64mila euro. Il processo entrerà nel vivo il prossimo 24 febbraio. L’imputato doveva rispettare alcune limitazioni a causa di precedenti penali, tra cui il divieto di ricevere persone in casa. Divieto violato quel lunedì dello scorso agosto quando in casa arriva il buttafuori. La lite scoppia nel giardino del Di Lorenzo, in via Trentino 20 a Marotta. Urla, botte e poi quelle lame che spuntano tra le mani del 43enne. È un vicino a dare l’allarme ai carabinieri. Sul posto arriva una prima pattuglia dell’Arma di Fano. I militari trovano il 43enne sul divano di casa, insanguinato, col volto tumefatto, una ferita al braccio e in stato di ubriachezza (le successive analisi hanno riscontrato un tasso di alcol pari a 2 gl). Sul pavimento, accanto a lui, ci sono un coltello e un paio di forbici e tracce di sangue. Con l’uomo c’è anche l’ex compagna, alla quale aveva telefonato chiedendole aiuto. Il buttafuori invece si era allontanato. Ma per tornare poco dopo nella casa dell’aggressione per raccontare ai carabinieri di essere stato assalito da Di Lorenzo, mostrando le ferite alla schiena, una delle quali ha lesionato un rene. La vittima viene subito trasportata all’ospedale di Fano e poi al San Salvatore di Pesaro. Scatta la denuncia contro Di Lorenzo e il pm Maria Letizia Fucci ipotizza il tentato omicidio, lesioni e tentata estorsione. Secondo l’accusa, il 43enne avrebbe provato ad estorcere quel debito di 70 euro con violenza, fino ad arrivare ad armarsi di coltello e forbici. Dalla prossima udienza, si comincerà a ricostruire i drammatici attimi culminati in quell’esplosione di rabbia e sangue che per la vittima poteva finire anche peggio.

e. ros.