Terra bruciata e raccolto misero "Patate e zucchine morte dal caldo"

Matteo Italiano, coltivatore: "Abbiamo dovuto rinunciare ad annaffiare i meli per salvare il resto. Le bietole sono agli sgoccioli, se continua così e non piove entro luglio, produzione zero ad agosto"

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Matteo Italiano, coltivatore e commerciante diretto di frutta e verdura, com’è la situazione in campagna?

"Drammatica come mai era accaduto. Non è mai successo che a giugno mancasse l’acqua per i nostri orti e che fossimo costretti a tagliare la produzione"

In che senso?

"Abbiamo dovuto rinunciare al raccolto dei meli, che sono una pianta che vuole tanta acqua. Se avessimo annaffiato questi alberi non avremmo avuto acqua a sufficienza per le altre colture. Per cui abbiamo dovuto rinunciare e avremo poche mele. Se annaffio questa coltura non ho acqua per agosto e non arrivo ad annaffiare i cavoli in autunno. E’ pazzesco ma è così e non è l’unica coltura che rischia di sparire dai banchi"

Cos’altro?

"I campi di zucchine e di patate sono quasi completamente bruciati. Non riesco a cavare le patate perché sono inaridite, non crescono. Stessa cosa per le zucchine che stanno soffrendo tantissimo perché hanno bisogno di acqua che non possiamo loro garantire. Vuole un termine di paragone per capire quello che stiamo passando?"

Quale?

"Questo: l’anno scorso la nostra terra dava una quindicina di cassette di zucchine al giorno, quest’anno ne raccogliamo appena due. Questo vuol dire un calo della produzione quasi totale. Io domani mattina (oggi per chi legge ndr) porterò nel mio punto vendita di via Lanza solo due cassette di zucchine, buone, naturali quanto si vuole, ma contate, capisce?"

Aumenterà i prezzi?

"No, non è nella mia filosofia e non posso farlo. Dovrei vendere le zucchine e le altre verdure a prezzi vergognosi, ma è giusto far pagare alla gente le follie del meteo? No, non è etico. Ho deciso di non aumentare di un centesimo il costo delle verdure e della frutta, non è questo il modo di aiutarci, siamo già alle prese con il caro bollette fuori da ogni logica, cosa facciamo, carichiamo tutto sulle spalle della gente? Quando ho deciso di fare il contadino l’ho fatto perché ci credevo e per dare un po’ della mia terra bio ai consumatori, non per seppellirli sotto. Ci rimetto io, punto"

Torniamo alle colture: come stanno insalata, fagiolini e bietole?

"Le bietole un disastro, siamo agli sgoccioli nel vero senso della parola. I fagiolini, piantandoli ogni settimana, riescono a tener botta pur avendo un calo del sessanta per cento di quantità. Per quanto riguarda il pomodoro piantato a terra, che serve per la passata, siamo in crisi: di passata ne faremo molto poca. Salvo l’insalata perché non averla vuol dire perdere il cinquanta per cento di clienti, la poco acqua la butto lì"

Previsioni?

"Se non piove entro il trenta luglio almeno tre volte, ad agosto chiudo per mancanza di prodotto. Non è mai successo. Qui bisogna salvare il raccolto invernale"

Davide Eusebi