Terremoto alla Popolare Valconca Bankitalia spedisce i commissari

Vertici azzerati dopo il ’no’ alla fusione con Blu Banca. I nuovi amministratori Fioretto e Casale: "Siamo qui per assicurare un futuro migliore all’istituto, tutte le attività vanno avanti regolarmente"

di Manuel Spadazzi

Vertici azzerati da Palazzo Koch e commissari al lavoro già da ieri. Per Banca Popolare Valconca lo spettro del commissariamento è diventato realtà. La decisione di Banca d’Italia non è un fulmine a ciel sereno, ma non pareva così imminente. Invece ieri mattina, con un comunicato (di poche righe) apparso sul sito web della banca, è stato annunciato il commissariamento. Annuncio arrivato quando i nuovi commissari erano già al lavoro a Morciano.

Dopo il ’no’ alla fusione con il gruppo laziale Blu banca, sancito dall’assemblea degli azionisti del 20 novembre (ha votato contro il 50,44% dei soci), e le dimissioni del presidente Fabio Ronci e altri membri del cda dell’istiuto, Bankitalia non ha perso tempo. "Nell’esercizio dell’azione di vigilanza, la Banca d’Italia – si legge sul sito della Popolare Valconca – ha adottato una misura di intervento precoce nei confronti della Popolare Valconca, con l’obiettivo di assicurare un adeguato presidio dell’operatività della banca e di ripristinare condizioni di sana e prudente gestione". Pertanto "è stato disposto lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo della banca, che dal 3 dicembre (da ieri) è in amministrazione straordinaria".

I due commissari nominati dalla Banca d’Italia per la Popolare Valconca sono Francesco Fioretto (69 anni) e l’avvocato Livia Casale (50). Due figure di fiducia di Palazzo Koch, già scelte in passato da Bankitalia per amministrare altre banche in crisi. Tra gli ultimi incarichi di Fioretto la nomina a membro del comitato di sorveglianza della Banca Popolare di Bari, nel 2019. La Casale è reduce invece dall’esperienza di commissario di Banca del Sud di Napoli. Alla Popolare Valconca saranno affiancati da Andrea Grosso, Dino Donato Abate e Simonetta Di Simone, nominati membri del comitato di sorveglianza. "Il commissariamento di Banca Popolare Valconca – dicono i commissari rassicurando azionisti e clienti – non è stato un atto punitivo della Banca d’Italia nei confronti della Popolare Valconca. Siamo qui per traghettare l’istituto verso un futuro migliore e tutelare soci, clienti e personale. Tutte le attività della banca vanno regolarmente avanti. Ci attende un lavoro delicato e importante, lo porteremo avanti con il massimo impegno, nell’interesse della banca, di azionisti, clienti e dipendenti e di tutto il territorio". Il commissariamento si è reso necessario dopo che la maggioranza degli azionisti ha respinto la fusione con Blu Banca.

Le trattative, avviate nel 2021, erano entrate nel vivo da quest’estate. Per la Popolare Valconca l’aggregazione era, e rimane, una strada obbligata: nonostante buoni parametri ha un patrimonio troppo basso (59 milioni al 31 dicembre 2021). Blu Banca garantiva un aumento di 30 milioni di patrimonio, investimenti per altri 20 milioni nei mesi successivi con l’apertura di 3 nuovi filiali, il mantenimento di tutto il personale e dell’insegna della banca. La maggioranza dei soci ha detto ’no’ perché ha ritenuto non congrua la proposta fatta loro dal gruppo Blu Banca.

E adesso? Adesso i commissari di Bankitalia lavoreranno per trovare un partner alla Popolare Valconca. Ma Blu Banca non è fuori dai giochi: sarà probabilmente uno degli istituti con cui i commissari si siederanno al tavolo delle trattative. Nel frattempo non pochi clienti hanno chiuso i loro conti alla Valconca, o li hanno congelati. E il patrimonio della banca si è ridotto ancora. Chiunque prenderà la Popolare Valconca dovrà garantire una sostanziosa iniezione di liquidità, per irrobustire il suo patrimonio.