Terremoto, cadono pezzi della Questura

I vigili del fuoco sono intervenuti ieri mattina per rimuovere strati di intonaco misti a mattoni dal vecchio edificio di via Bruno

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Prima sgomberati palazzi e condomini, poi abitazioni, l’altro ieri Palazzo Ducale di Pesaro col prefetto Ricciardi costretto a cambiare camera da letto perché la sua aveva delle crepe, ieri timori per il palazzo della Questura in via Giordano Bruno con la caduta di cornicioni percorsi da crepe, con mattoni gonfiati nell’angolo con via del Fallo, altro sgombero di una casa a Terre Roveresche tagliata da crepe, e ancora segnalazioni di danni a Pesaro e scosse al mattino – alle 9,46, di magnitudo 3,5 – con epicentro il mare tra Pesaro e Fano, a circa 30 km.

Oltre cinquanta persone sono fuori, di cui 30 in via del Maino, altri 8 in via Varese, altri 5 in panoramica Ardizio, in statale Adriatica sono in 7. Per il deputato marchigiano del Pd Curti "la conta dei danni si è progressivamente rimpolpata. Una procedura tristemente nota che, di ora in ora, fa emergere nuove inagibilità coinvolgono edifici pubblici e privati. L’esperienza, purtroppo, ci insegna che l’intervento tempestivo dello Stato, a supporto dei cittadini e delle Amministrazioni, rappresenta una condizione essenziale. Trovo censurabile l’atteggiamento fino ad oggi assunto dalla Giunta Regionale. Un’Istituzione che, da giorni, sta incomprensibilmente tergiversando sulla richiesta dello “stato di emergenza”. Requisito fondamentale, quest’ultimo, per mettere a disposizione delle Comunità colpite, risorse e mezzi adeguati alle sfide poste da questa nuova calamità. Un contegno imbarazzante, non solo mantenuto ma addirittura rivendicato, dall’Istituzione che oggi dovrebbe garantire supporto e certezze ai cittadini".

Dice l’assessore Enzo Belloni, che si occupa di reperire alloggi di fortuna agli sfollati: "Purtroppo per rientrare nelle case ci vorranno tempi non prevedibili. Ogni casa o palazzo dovrà incaricare un tecnico perché faccia una perizia e dica se c’è pericolo oppure no e come procedere con la sistemazione. I costi sono a carico dei proprietari perché l’amministrazione comunale provvede solo a gestire l’emergenza col pagare gli alloggi alle persone che hanno dovuto lasciare l’abitazione. Noi abbiamo una convenzione con la Città della Gioia in Strada delle Marche. Poi a qualcuno non è piaciuta quella sistemazione e di loro iniziativa hanno scelto di trovare una casa in affitto a cui dovranno provvedere con i propri mezzi. Purtroppo le scosse di terremoto hanno fatto dei danni, più o meno gravi, ma ci sono. Anche nel mio palazzo, dove vivo, abbiamo riscontrato delle crepe ma un ingegnere strutturalista, chiamato dall’amministratore, ha fatto dei sopralluoghi escludendo qualunque tipo di rischio. Intanto è positivo il fatto che tutti i residenti di via Luca della Robbia siano rientrati nelle loro case che era stato necessario evacuare per la ciminiera pericolante di Molaroni. E’ stato smontata in breve tempo e questo ha permesso il rientro delle cinque famiglie evacuate".

Tra loro c’è anche l’ex deputata Dem Alessia Morani. Al telefono dice: "Non sono ancora rientrata nella mia casa ma ho avuto la comunicazione che il pericolo era stato superato per lo smantellamento della ciminiera. Noi in casa non avevamo crepe per cui il problema si è risolto, per fortuna, in fretta".

Complessivamente, i vigili del fuoco della provincia hanno effettuato 670 interventi dal 9 novembre di cui 22 gravi, con riscontri di danni evidenti nelle abitazioni.

ro.da.