Teschi e scheletri, e la piazza diventa horror

La scoperta sempre durante gli scavi per il rifacimento della pavimentazione. Anche questi, come il muro, di epoca medievale

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Vedere spuntare due teschi in piazza, sotto 30-40 centimetri di sabbia e pietrisco, non è di tutti i giorni. Perché questo è accaduto nel primo pomeriggio di ieri ad un paio di metri di distanza da palazzo Baviera e a pochi metri dalla sede della Questura e quindi sulla direttrice di via Giordano Bruno. Gli archeologi che hanno fatto i rilievi non si sbilanciano se non per dire due o tre cose: si tratta molto probabilmente di un piccolo sepolcreto, risalente al periodo medievale, per cui si andranno a fare altri rilievi a circa un metro di profondità fino ad arrivare all’arco di via Baviera. I due corpi molto probabilmente sono stati ‘tranciati’ nel corso della metà dell’Ottocento quando in quel lato della piazza è stata costruita una fogna. Due muretti – abbastanza spessi – ad una distanza di poco più di mezzo metro uno dall’altro, coperti con lastre di "pietra arenaria". E i muratori del tempo non si sono posti problemi... archeologici e quindi il perché di quelle due tombe.

E ieri mattina quando la benna ha iniziato a lavorare in quel tratto della piazza ha portato alla luce la vecchia fogna e quindi anche questi due teschi che erano proprio ai margini, ma ad un livello più alto. "Molto probabilmente anche alla luce della dentatura che è intatta si è davanti a persone giovani – dice l’archeologa della cooperativa Tecne, Erika Valli–. Ora per evitare danni che possono anche essere causati anche dalla pioggia li porteremo al museo e verranno messi a disposizione di una antropologa per gli eventuali studi".

Sul posto a seguire la ripulitura dei due teschi, che hanno solo una parte del torace e delle spalle, tanti curiosi. E dal Comune è poi arrivato anche l’assessore ai Lavori Pubblici Riccardo Pozzi per accertare la ‘scoperta’ archeologica che è emersa in un altro angolo della piazza. Perché si è sul fronte opposto del grande muro che è venuto alla luce qualche giorno fa venti centrimetri sotto la pavimentazione davanti all’ex Intedenzxa di Finanza ed a pochi metri dal palazzo delle Poste.

Comunque, anche se questi scavi stanno suscitando molta curiosità non verranno eseguiti sondaggi, almeno per il momento, per arrivare alla Pesaro romana che è circa due metri e mezzo sotto l’attuale piano stradale. "Il nostro compito è quello dell’archeologia d’emergenza e cioè seguire nei lavori persone che fanno altri mestieri e quindi intervenire quando emergono tracce del passato come in questo caso – continua l’archeologa –, analizzare e quindi cercare di capire com’era la città oltre mille anni fa".

Sicuramente la piazza, anche senza ‘scendere’ fino a... Roma, sta diventando un interessante puzzle da ricostruire ed è possibile che la prossima settimana venga fatta una prima relazione da parte della Soprintendenza sulle tracce che sono venute alla luce a cui seguirà anche una conferenza stampa in Comune sulla base di un accordo che è stato siglato tra l’amministrazione, la Soprintendenza e l’università di Urbino che ha portato, prima che partissero i lavori per la nuova pavimentazione, ad un ricognizione con il georadar.

Comunque poco distante dal punto in cui sono emersi i due teschi, ci sono tracce di una antica strada con mattoni in laterizio posizionati a coltello sul terreno. Quindi davanti alla Prefettura un muro che sembra ad arco, di una muratura più ‘raffinata’ che potrebbe essere la galleria che da Rocca Costanza arrivava alla piazza e viceversa. Oltre a queste tracce del passato, comunque tutte di epoca Medievale, ci sono poi anche i rilievi che sono stati fatti con il georadar e che dovrebbero far emergere anche la piazza ai tempi di Roma con tanto di edifici presenti. Perché lì quei due teschi affiancati? Qualche risposta potrebbe arrivare già oggi da parte dell’ispettrice della Soprintendenza di Ancona, Raffaella Ciuccarelli.

m.g.