Tessera ‘magica’ per buttare la spazzatura Residenti in fila a caccia della carta smeraldo

È necessaria per aprire i cassonetti ed è collegata a ogni singola utenza. In molti apprezzano la novità: "Basta sacchetti in strada"

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Per buttare la spazzatura ci vuole la “carta smeraldo“, cioè la tessera magnetica senza la quale i nuovi cassonetti per la differenziata in centro storico, non si aprono. Questo concetto è passato a tal punto che ieri all’info point, allestito da Marche Multiservizi sotto i portici del Comune, in Piazza del Popolo, si sono presentati anche utenti non toccati dal provvedimento entrato in vigore da ieri. "Sono di piazzale Collenuccio, posso ritirare la carta smeraldo?" ha chiesto una signora. No. La sperimentazione tocca soltanto 981 utenze concentrate all’interno di un dedalo di vie comprese idealmente tra via Branca (residenti esclusi), Piazza del Popolo (esclusa), via San Francesco; via XI Febbraio (solo civici dispari), via Gramsci (solo civici pari). "Il centro storico è stato diviso in quattro parti: la prima a partire è stata la A – conferma l’assessore Enzo Belloni –. Tra otto mesi potrà partire la B e così via".

Viene da sé che quanti non risiedano nelle 27 vie del dedalo continueranno con il porta a porta integrale. Ma quanti hanno ritirato la carta smeraldo? "Di 981 utenze, tra domestiche e non, interessate dal provvedimento, hanno ritirato la tessera in 554 – spiega Giovanna Fraternale, direttore re relazioni esterne di Marche Multiservizi –. Di 482 utenze domestiche residenti, hanno ritirato la Smeraldo in 350". Questo spiega l’afflusso continuo, per l’intera giornata di ieri al gazebo di Marche Multiservizi dove, oltre ad informazioni di vario genere, i pesaresi si sono rivolti per avere proprio la tessera magnetica. Tra queste Miriana Forte, 29 anni: "Oltre alla tessera smeraldo ho ricevuto un kit con i sacchetti grigi, un colore solo per tutte le frazioni; i codici a barre per partecipare al concorso che premia chi sa differenziare". Forte è accompagnata dalle amiche Flora Carlotta Barbieri ed Eleonora Rinaldi. Le tre giovani sono assolutamente favorevoli alla novità: "E’ più comodo – dicono in coro –. La roba si accumula e prima non potevi buttare neanche quello che puzzava. Il cartone della pizza che va nell’indifferenziato rischiavi di tenerlo in casa per più giorni se non ti ricordavi del ritiro del lunedì e del venerdì. Il vetro lo ritiravano ogni 15 giorni: se la casa non è grande convivi con le bottiglie. Finalmente non avremo l’incubo di non arrivare puntuali al ritiro del netturbino. Ora è una cosa ben fatta". La signora Daniela Berloni pure non ha dubbi: "Finalmente non vedremo più quei cumuli di sachetti in giro per il centro storico. Era indecente". Amedeo Ferri è entusiasta: "La trovo una iniziativa positiva; i cassonetti sono bellissimi; di certo parteciperò al concorso a premi". Serena ha molte bottiglie di vetro da smaltire: "Sono venuta a fare prima una prova – dice –: avevo paura di non saper usare la tessera magnetica. E’ stato semplice". Non le piace invece l’idea del codice a barre che identifica il proprietario del sacchetto: "Mi sembra invasivo, un controllo eccessivo".

Solidea Vitali Rosati