Pesaro, la proposta. "Test anti droga per consiglieri e giunta"

Giulia Marchionni (Fdi), prova a stanare i colleghi: "Chi sarà disponibile?"

Pesaro,consiglio comunale,Giulia Marchionni

Pesaro,consiglio comunale,Giulia Marchionni

Pesaro, 9 luglio 2019 - «Chiederemo a  tutti i consiglieri e ai componenti della giunta di sottoporsi a controlli sull’uso delle sostanze stupefacenti». Lo ha annunciato ieri, in consiglio comunale, Giulia Marchionni (Prima c’è Pesaro-Fdi), durante il dibattito sulle linee programmatiche del sindaco per il mandato 2019-2024. « Non posso certo obbligare nessuno a sottoporsi a questo tipo di test – ha poi spiegato la consigliera –. Ma siccome lo stesso sindaco ha detto di voler contribuire a contrastare l’uso di sostanze stupefacenti in città credo che sia un’iniziativa positiva e che darebbe un segnale importante. Ho già contattato l’Asur e organizzeremo una giornata in cui verranno effettuati i controlli anti-droga a tutti i consiglieri che si renderanno disponibili a sottoporsi a questi test. Vedremo chi sarà disponibile e chi no». Nessun consigliere o assessore si è espresso sulla proposta, caduta nel vuoto. Mentre sull’attacco di Marchionni a tutte le droghe pesanti o leggere, compresa la cannabis, il sindaco ha risposto che «criminalizzare i ragazzi partendo dalla cannabis non è l’atteggiamento giusto».

E Michele Gambini (Pd): «Io ho un fratello che ha un negozio di prodotti di canapa, è giusto che si sappia prima del mio intervento, ma il problema del momento non è la cannabis bensì l’alcol, i nostri ragazzi bevono abitualmente fino a sballarsi. Parliamo di dipendenza reale». Sul tema, la consigliera ha sollevato anche alcune obiezioni all’operato della giunta nello scorso mandato: «Mi ha lasciato perplessa il patrocinio riconosciuto dal Comune alla Fiera internazionale dedicata al mondo della canapa anche alla luce delle recenti sentenze. E mi meraviglia anche il fatto che circolino adesivi in città che, parafrasando il city brand della città, riportano la frase ‘weedPesaro’ e l’hashtag ‘legalize’». Matteo Ricci le ha fatto notare che «quel logo fake non lo abbiamo autorizzato, è l’invenzione di qualche giovane» e l’ha esortata a «non farlo diventare uno strumento politico, dalle sua parole sembra quasi che è colpa nostra se è stato fatto quel logo». «Anche se quegli adesivi non sono opera del Comune, bisogna assolutamente bloccarli», ha concluso Giulia Marchionni.

Questo scambio di battute, come detto, è avvenuto durante il dibattito sulle linee programmatiche del sindaco per la legislatura 2019-2024, ovvero gli obiettivi di mandato. Linee programmatiche che il sindaco aveva già illustrato nell’assise precedente. Ieri era il turno dei consiglieri di esprimersi e proporre modifiche. Gli emendamenti presentati sono stati due, ciascuno contenente però più modifiche, votate singolarmente. Del primo emendamento, firmato da Andrea Marchionni (Lega), sono state approvate tre proposte, che riguardano il sostegno alle famiglie che hanno al loro interno un malato di ludopatia, il sostegno alle start up e trasporti pubblici specifici per anziani. Il secondo emendamento, con primo firmatario Michele Gambini (Pd), chiedeva di implementare le politiche per l’accessibilità dei disabili e di fare scelte coraggiose per togliere le automobili dalle strade e ridurre l’emissione di Co2 nell’aria. Tutti e tre i punti sono stati approvati quasi all’unanimità ( con l’eccezione del 5 Stelle Lorenzo Lugli).

Le linee programmatiche, con l’aggiunta degli emendamenti accolti, sono state approvate a maggioranza, con il voto contrario di tutta l’opposizione. Nel dibattito in aula sono state esposte anche altre esigenze. Rito Briglia (Pd) e Tomas Nobili (Forza Pesaro un gran bel po’) hanno auspicato un cambio di prospettiva sulla disabilità: «Solo smettendo di parlarne con piglio patetico, ma come una condizione, possiamo creare le basi perché Pesaro diventi un’eccellenza anche in questo campo». Dario Andreolli (Lega) ha invece chiesto di porre come obiettivi di mandato l’accessibilità del mosaici del Duomo e di palazzo Ducale e di destinare gli introiti della tassa di soggiorno alla promozione della città.