Test di Medicina coronavirus Pesaro, positivo costretto a saltarlo

La rabbia di un 19enne in quarantena: "Perdo un anno di università per la disorganizzazione delle istituzioni"

Marco Ulisse con la madre, Lea Longhini il giorno della maturità

Marco Ulisse con la madre, Lea Longhini il giorno della maturità

Pesaro, 3 settembre 2020 - «E’ assurdo che dopo tutti questi mesi in cui il mondo intero è alle prese con il Covid, il ministero non abbia previsto una modalità alternativa per effettuare l’esame di ammissione all’Università». E’ furiosa Lea Longhini, mamma di Marco Ulisse, un 19enne fanese che sogna di fare il medico da grande. Oggi avrebbe potuto posare la prima pietra utile per la costruzione del futuro che desidera. Invece gli viene impedito.  «Domani (oggi, ndr) Marco avrebbe dovuto sostenere il test d’accesso alla facoltà di Medicina di Ancona - racconta mamma Lea -. Dico ‘avrebbe dovuto’ perché purtroppo, sebbene non abbia manifestato la malattia, a metà agosto mio figlio è risultato positivo al tampone SarsCov-2 e per questo motivo da allora è in isolamento nella sua cameretta.

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Il problema è che, essendo positivo, non potrà recarsi ad Urbino per fare l’esame d’ammissione a Medicina, perché non è stata prevista nessuna modalità alternativa per lo svolgimento di questa prova. E’ assurdo che ad un ragazzo che si è impegnato per cinque anni al liceo e ha studiato tutta l’estate per tagliare questo traguardo, venga precluso il diritto allo studio per mancanza di organizzazione». 

«Sono allibita – prosegue la mamma – che dopo tutti questi mesi non si sia pensato anche a loro. Come mio figlio ci sono tanti altri ragazzi….» di Fano e non solo. Tra gli amici di Marco, ad esempio, ce ne sono altri quattro bloccati in casa dal Coronavirus. «Mi sono regolarmente iscritto al test di ammissione alla facoltà di medicina e chirurgia che si terrà in data 03 settembre presso l’ateneo di Urbino - ha scritto Marco in una mail che nei giorni scorsi ha inviato ai rettori delle Università di Ancona e Urbino, al Miur e anche direttamente ai ministri Azzolina e Manfredi -. Il 19 agosto sono purtroppo risultato positivo al Covid-19. Essendo asintomatico ho repentinamente chiesto all’ufficio Igiene di Fano di poter anticipare i due tamponi di ’controllo guarigione’ (che normalmente andrebbero effettuati dopo due settimane dalla diagnosi di Covid-19) alle date 27 e 28 agosto, in vista del test. Essendo nuovamente risultato positivo mi è stato concesso, in via del tutto eccezionale, di ripetere i due tamponi, senza dover attendere un’ulteriore settimana, in date 31 agosto e primo settembre. Sono risultato nuovamente positivo. Essendo, come già detto, completamente asintomatico e quindi perfettamente in grado di sostenere il test, come posso espletare la prova senza dover perdere un intero anno di università?». 

Per email Marco non ha ricevuto alcuna risposta ufficiale. «Dall’Università di Urbino però ci hanno gentilmente chiamato - racconta la madre - informandoci che purtroppo il Miur non aveva dato indicazioni in merito e che loro non possono prendere l’iniziativa. Io lavoro nella sanità e ci sono tanti metodi per permettere a questi ragazzi di effettuare la prova in sicurezza, per loro e per gli altri. Come ultima ratio c’è persino la possibilità di svolgerla da remoto, come per la maturità. Perché far perdere un anno intero a questi ragazzi?». 

Sono diciotto i giovani fanesi che hanno avuto la sfortuna di fare il viaggio della maturità a Corfù, dal quale due di loro sono tornati con la febbre. «Siccome Marco gioca a volley in Serie A - conclude la mamma -, per la sicurezza dei suoi compagni di squadra, appena è tornato ha voluto fare il tampone. Pur non avendo sintomi. E’ risultato positivo e si è prudentemente isolato… purtroppo anche tutti i tamponi successivi risultano positivi fino ad oggi, nonostante lui continui a stare bene».