Test per sessanta, tutti negativi: il Basket Giovane torna ad allenarsi

Il sollievo dei ragazzi: "Era da ottobre che mancavamo dal campo". Il dirigente: "Non vedevano l’ora"

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Solo chi è stato un atleta comprende fino in fondo quanto possa mancare l’attività sportiva ad un ragazzo. I sorrisi di ieri mattina sotto il pallone del Basket Giovane non erano solo perchè i tamponi fatti ai cestisti (una sessantina) sono risultati tutti negativi, ma perché da questa settimana potranno riprendere ad allenarsi, palleggiare e tirare a canestro. Rivedersi in palestra con i propri compagni dopo mesi è una gioia immensa, glielo si legge negli occhi.

"Non giochiamo una partita dallo scorso febbraio, quasi un anno e non ci alleniamo più insieme da ottobre, quando speravamo di poter ricominciare e invece...", sospira Leonardo Selvatici, capitano dell’Under 18 e anche giornalista in erba per il sito Nba Passion.

"La norma per la ripresa dell’attività impone, come deciso pochi giorni fa dalla Federazione, un tampone nelle 72 ore prima dell’inizio degli allenamenti e così ci siamo organizzati nella nostra sede, acquistando uno stock di tamponi rapidi (costano 8 euro l’uno - ndr) e chiamando un medico per effettuarli – racconta Paolo Marchionni, dirigente della storica società giovanile pesarese -. Abbiamo 60 ragazzi, dall’Under 15 fino all’Under 20 e poi la prima squadra che milita in serie D. I ragazzi sono felicissimi, non vedono l’ora di ricominciare, anche se all’aperto qualcosa facevano, al camposcuola e nel playground di Villa San Martino, ma non è lo stesso".

Il dottor Alfredo Bressan non ha tregua in questi giorni: dopo che la Fip ha dato l’ok per tornare ad allenarsi, tutte le squadre lo chiamano per fare i test rapidi. Ha cominciato sabato con il Bramante (formazione di serie C Gold), ieri mattina il Basket Giovane in blocco, mentre oggi tamponerà il Pisaurum (altra squadra di C Gold).

"Tutti negativi anche al Bramante, un buon segnale dell’andamento della pandemìa – dice Bressan, che è il medico sociale della Megabox, capolista della serie A2 di volley femminile -. Sarà un grosso impegno far tornare in campo tante squadre, il volley è partito prima e quindi il meccanismo è già rodato. Io comunque ritengo che far svolgere attività sportiva ai giovani è meglio per tenerli sotto controllo: innanzitutto per lo screening che è necessario per allenarsi e giocare, poi perché li tiene all’interno di un ambiente sano e controllato dove degli adulti si prendono cura di loro, anziché sbandati in giro senza sapere come passare il tempo".

"I ragazzi – conclude – hanno delle energie da sfogare che vanno incanalate, poi non meravigliamoci se vanno in giro a fare le risse. Lasciamoli tornare a fare sport, ne beneficierà anche la sicurezza delle scuole".

Elisabetta Ferri