di Alessio Zaffini
"Siamo venuti qua perché trasportati dai valori che Vale ha sempre trasmesso: passione e sportività". A dirlo sono Davide ed Arianna, coppia di Ancona, che nella giornata di ieri hanno intrapreso un viaggio, una "gita fuori porta", che li ha condotti fino a Tavullia, a festeggiare assieme al loro campione preferito la consegna delle chiavi cittadine, Un borgo, Tavullia, ieri completamente tinto di giallo e blu. Sulla torre dell’orologio all’arrivo di Valentino subito le immagini del 46 hanno illuminato la notte. E tanti, con i video della gloria di quegli anni, si sono commossi. "Non ero riuscito a prenotare per l’evento passato - continua Davide - e appena ho visto di questa nuova occasione ne ho subito approfittato ed ho prenotato per entrambi. L’emozione, per entrambi, è tanta e siamo veramente contenti di essere qui. Del resto, abbiamo seguito, Valentino praticamente da sempre, quindi era più che d’obbligo essere presenti quest’occasione". Tanti sono i fan, infatti, arrivati da tutta Italia, come Renato, Francesco e Tommaso, che in giornata hanno macinato quasi 520 chilometri, tra andata e ritorno: "Noi siamo di Firenze, ma non ci sono pesate affatto quelle due ore e mezza di viaggio - commentano i tre -. Alle spalle abbiamo 26 anni di tifoseria per il ’Dottore’ ed essere riusciti ad arrivare qui, nella sua città d’origine, fa sempre un certo effetto. Domani (oggi ndr) si lavora, ma non ci si arrende mai. Forza Vale".
C’è anche chi il viaggio, invece, l’ha fatto percorrendo meno strada, come Francesco, Nicolas e Claudio, che da Pesaro sono arrivati in scooter: "Anche noi abbiamo seguito Vale da sempre - dicono - e addirittura siamo andati anche a Valencia per andarlo a vedere. Vederlo correre sull’asfalto, non ha prezzo, e poter essere qui a festeggiare assieme a lui questo omaggio è impareggiabile".
Settemila sono le persone che si sono riunite a Tavullia, tutte vestite di blu e giallo, con il numero 46 che svettava sopra ogni cappellino e maglietta. C’è anche chi, però, a Rossi l’ha seguito anche da fuori Italia, come Marc, Johann e Ramona, i quali si sono organizzati, tra Svizzera ed Austria, e hanno sfruttato l’occasione per riunirsi, vestendosi con estrose parrucche gialle ricciolute e un camicie da dottore, con l’effigie di Doc46: "Anche se viviamo distanti - racconta Ramona, di mamma tavulliese e papà greco -, ogni evento di Vale è buono per reincontrarci. Da quando abbiamo scoperto la passione in comune, sei anni fa circa, tutti gli anni ci siamo riuniti per guardare la MotoGP. E’ un bellissimo momento di condivisione".
Anche Pascal e Roselyn, francesi di Mont de Marsan, hanno a cuore le vicissitudini del più famoso tavulliese al mondo: "Lo seguiamo da 15 anni - commentano - e non ci ha mai deluso. Aver visto il suo addio alle corse è stato un po’ un colpo al cuore, perchè ci eravamo affezionati. Però poter essere qui, a festeggiare assieme a lui e poterlo vedere, è emozionante". Insomma, sotto quei due colori, tutto il mondo si è riunito, settemila persone che hanno all’unisono lasciato lo stesso messaggio "Grazie Vale, 46 per sempre".