Tampone rapido Covid Pesaro, come funziona: il risultato in due minuti

Nell’ambulatorio di via Branca dove si esegue il tampone antigenico: linea rossa, tutto ok. Ma non si escludono falsi negativi

Le due dottoresse di via Branca, Chiara De Angelis e Daniela Cadegiani

Le due dottoresse di via Branca, Chiara De Angelis e Daniela Cadegiani

Pesaro, 5 dicembre 2020 - La chiameremo Giulia, ha 14 anni, e si è presentata nello studio medico associato di via Branca per sincerarsi che i dolori gastrointestinali di cui soffre da qualche giorno non siano collegati al Coronavirus. La dottoressa Chiara de Angelis le ha passato una piccola bacchetta sulle mucose del naso e della gola. Dopo 2 minuti, il referto. Nello stick si evidenzia una linea rossa accanto alla lettera C. Il test è prescritto dai medici di base, quindi gratuito.

Aggiornamento: Contagi Marche 5 dicembre

«Significa che il test è stato eseguito correttamente e che è risultato negativo al Covid19.– spiega l’altra dottoressa, Daniela Cadegiani – Se la linea fosse stata nera, voleva dire che era stata riscontrata una positività da confermare con il tampone molecolare eseguito nel drive-tamponi di via dei Cacciatori". Prima di guadagnare l’uscita Giulia riceve il certificato di avvenuta esecuzione del tampone: "Sono felicissima – dice – perché finalmente posso tornare ad allenarmi per le gare della prossima primavera".

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Da qualche giorno a Pesaro è possibile effettuare il tampone rapido richiedendolo al proprio dottore. All’accordo siglato con la Regione ha aderito la stragrande maggioranza dei pediatri, mentre i medici di famiglia sono al momento meno di una decina. Comunque un passo avanti per estendere la rete dello screening e smaltire le lunghe code dei drive-in.

«Testiamo chi è in uscita dalla quarantena ed è asintomatico – chiarisce ancora Chiara de Angelis – o chi ha sintomi lievi come raffreddore, congiuntivite, qualche colpo di tosse". Il risultato viene condiviso con il sistema sanitario territoriale: "Facciamo – spiega la dottoressa - una certificazione di avvenuto tampone, e segnaliamo l’eventuale positività sulla piattaforma Asur". A differenza di quello molecolare, il tampone antigenico è facilmente reperibile (a Pesaro-Urbino ne sono già stati distribuiti 6mila, a cui se ne sono aggiunti altri 6mila negli ultimi giorni) e garantisce una affidabilità superiore al 90%: "L’importante è eseguirlo bene", osserva Daniela Cadegiani.

La velocità nella refertazione però ha un costo in termini di sensibilità: se la carica virale è bassa, il test potrebbe risultare erroneamente negativo e non riuscire a rilevare l’infezione anche se è presente. "In questo caso è determinante il ruolo del medico curante che conosce l’assistito e, alla luce di un risultato dubbio, può decidere di approfondire la diagnosi con il tampone molecolare". I pazienti nel frattempo stanno prendendo confidenza con questo nuovo strumento diagnostico che possono richiedere su prenotazione e previo triage telefonico.

"Nelle prime due sedute settimanali abbiamo eseguito una ventina di test – affemano le due dottoresse, De Santis e Cadegiani – ma prevediamo di aumentarli man mano che questo sistema comincerà ad essere più conosciuto".