Tommaso Della Dora, domani l’ultimo saluto

Slittano a questa mattina gli accertamenti medici. Dal pomeriggio aperta la camera mortuaria. Funerale alle 10 a Sant’Orso

Tommaso Della Dora, domani l’ultimo saluto

Tommaso Della Dora, domani l’ultimo saluto

Sono slittati a questa mattina gli accertamenti medici per stabilire le cause della morte di Tommaso Della Dora, 43 anni, educatore sociale alla Coos Marche che, venerdì pomeriggio, è stato colto da malore nella sua abitazione di Sant’Orso. Parenti, amici, compagni di partito e di impegno politico lo potranno salutare da oggi pomeriggio alla camera mortuaria dell’ospedale Santa Croce. I funerali sono fissati per domani mattina alle 10, nella chiesa di Santa Maria Goretti a Sant’Orso. I familiari al posto dei fiori hanno chiesto donazioni per l’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) che saranno raccolte all’esterno della chiesa da un volontario.

Quella di Tommaso Della Dora è stata una morte improvvisa che ha lasciato affranta l’intera comunità. Anche il vescovo Armando Trasarti, insieme a tutta la diocesi, si è unito al dolore della famiglia "per l’improvvisa e prematura morte del segretario del Pd". Il vescovo ha espresso "vicinanza e preghiera a quanti lo hanno conosciuto e a quanti hanno potuto beneficiare della sua presenza". Della Dora si è sentito male venerdì pomeriggio in casa dove abitava con i genitori. E’ stato proprio il padre Mario, medico terapista, a soccorrerlo per primo in attesa dell’arrivo del personale del 118. Si è ipotizzato un infarto anche se sembra che avesse fatto un elettrocardiogramma, risultato negativo, 10 giorni prima.

Gli accertamenti di questa mattina dovranno cercare di dare una risposta alla sua morte che ha sconvolto la città e tutti coloro che lo conoscevano, dai parenti agli amici d’infanzia, dai ragazzi con disabilità che ha sostenuto nel suo impegno di educatore ai colleghi della politica. Tommaso Della Dora aveva tanti amici anche nelle zone terremotate del centro Italia che aveva fotografato e pubblico sul profilo facebook e sul sito "Quando la terra trema".

"Tommaso – hanno scritto sul sito ‘Quelli di Castelluccio’ (di Norcia ndr) non era un ‘castellucciano’, eppure se n’è andato uno di noi, lui che Castelluccio l’amava davvero tanto. Le sue foto, il suo impegno sociale dopo i tragici eventi del 2016, lo hanno reso un castellucciano".

an. mar.