Torna a farsi sentire il comitato di Carrara: "Lumi sulle opere di mitigazione del rumore"

"Sulla centrale di Carrara e su Adriatic link (l’elettrodotto Marche-Abruzzo ndr) chiediamo di conoscere che fine hanno fato le opere di mitigazione del rumore e quali sono le opere compensative per il quartiere". Torna a farsi sentire il comitato cittadino di Carrara che ha ora formalizzato la sua costituzione e si è dato un nome: "Uniti con la centrale". "Siamo a maggio 2023 – sottolinea il Comitato – e nella centrale elettrica di Carrara non è stato fatto nulla per eliminare il rumore, nonostante la denuncia del Comune del dicembre 2021 e malgrado le misurazioni effettuate da Terna, anche le scorse settimane. Gli oltre 2000 abitanti di Carrara, Ponte Murello, San Cesareo e loc. Torno hanno subito e stanno subendo gli effetti della centrale elettrica: inquinamento elettromagnetico, rumore degli elettrodotti estremamente fastidioso, deprezzamento degli immobili e delle proprietà della zona, mancanza delle opere di mitigazioni". E ancora il comitato interviene sulle opere compensative per circa 9 milioni di euro): "Sono anni che i cittadini di Carrara suggeriscono l’interramento degli elettrodotti. Questa richiesta dovrebbe essere la base della trattativa con Terna invece abbiamo appreso che il sindaco Seri ha proposto compensazioni in altri quartieri della città e l’interramento degli elettrodotti in zone centrali di Fano ma non a Carrara". Proprio sul tema delle compensazioni il comitato chiede al Comune "chiarezza e risposte". "Il Comune ci presenti – aggiungono – la proposta ufficiale di mitigazione e compensazione".

Se il Comune tace, da Terna fanno sapere che le opere di mitigazione acustica stanno procedendo. Dopo le autorizzazioni rilasciate nelle scorse settimana dal Genio civile, l’ultima fase riguardante l’ installazione dei pannelli fonoassorbenti intorno ai macchinari della stazione elettrica di Carrara (i tre Atr di nuova generazione sostituiti a gennaio e il compensatore sincrono) si concluderà a fine maggio, in anticipo di circa un mese rispetto alla scadenza di fine giugno. Spetterà poi ad Arpam verificare il rispetto dei limiti di legge.

an. mar.