Torna la pasta fresca di ‘Villa Evelina’ di Lucrezia e de ’Le Ville’

Un progetto di inclusione iniziato nel 2018 che sta riscuotendo sempre maggiore successo per la gioia dei ragazzi coinvolti

Torna la  pasta fresca di ‘Villa Evelina’ di Lucrezia e de ’Le Ville’

I ragazzi produttori di pasta fresca con la coordinatrice Saraghi (seconda da destra)

Ormai sono autentici produttori di gusto i ragazzi e le ragazze diversamente abili dei centri diurni ‘Villa Evelina’ di Lucrezia e ‘Le Ville’ di Montefelcino. Dopo un pausa di alcune settimane imposta dall’eccessivo caldo, gli utenti delle due strutture gestite dalla cooperativa sociale ‘La Sorgente’ si sono rituffati nel loro amato laboratorio di pasta fresca, dimostrando subito di aver mantenuto intatte le abilità nella preparazione di tagliatelle, gnocchi, ravioli e cappelletti. Specialità particolarmente apprezzate dai familiari dei ragazzi e dagli amici della cooperativa, che erano in pressing sullo staff dei centri perché la produzione riprendesse al più presto.

"E’ proprio così – conferma la coordinatrice degli Cser Romina Saraghi -, tutti coloro che hanno assaggiato i vari tipi di pasta ce li chiedono spesso, soprattutto quando devono organizzare un pranzo in famiglia. Gettonatissimi ravioli e cappelletti, ma anche gli gnocchi e le tagliatelle vanno forte".

A spiegare com’è nato il laboratorio, che ha visto il taglio del nastro nell’estate 2018, è la presidente della cooperativa, Antonietta Spadoni: "E’ stata la neuropsichiatra Vera Stoppioni a suggerirci questo progetto, per stimolare e rafforzare la capacità dei nostri utenti e noi lo abbiamo abbracciato con entusiasmo, coinvolgendo lo chef Roberto Dormicchi. Sotto la sua supervisione, le ragazze e i ragazzi hanno cominciato a mettere le ‘mani in pasta’ e grazie a una convenzione ad hoc hanno seguito lezioni settimanali di cucina all’istituto alberghiero ‘Celli’ di Piobbico".

Nel frattempo hanno anche ottenuto un regolare attestato di haccp per la manipolazione degli alimenti e così, terminata la parte didattica, hanno cominciato a cimentarsi nella preparazione della sfoglia, sempre affiancati dagli educatori e dalle operatrici socio sanitarie dei due Cser. E con i costanti e preziosi consigli del cuoco e docente Dormicchi, che non ha abbandonato gli utenti dei centri neppure durante la pandemia, tenendosi in contatto attraverso video messaggi.

"Adesso, possiamo dire senza peccare di presunzione – riprende la dottoressa Spadoni -, che i nostri ragazzi sono diventati davvero bravi e se fino a oggi le specialità prodotte sono state distribuite quasi unicamente alle loro famiglie e agli amici, il nostro obiettivo, il sogno più grande, è arrivare alla commercializzazione, cosicché i giovani e gli adulti diversamente abili di cui ci prendiamo cura ogni giorno possano, attraverso questa attività, crescere nel loro percorso di autonomia e di integrazione. Due prerogative che sono alla base non solo del laboratorio di pasta fresca, ma di tutti i nostri progetti, sviluppati nel segno dell’inclusione.

Sandro Franceschetti