Tra abbandoni e bocciature Ecco i ’caduti’ del Covid

Migration

Più che pagelle le scuole hanno registrato veri e propri bollettini di guerra. I "caduti" da Covid – esito di due anni di Dad che ha provocato stanchezza psicologica, demotivazione, abbandono scolastico – ci sono stati ovunque. Al liceo Marconi – 27 sono stati i bocciati e 250 i rimandati a settembre con tassi in linea con lo storico – ben 5 però sono stati i non ammessi all’esame di maturità. "E’ vero. I ragazzi sono entrati in crisi" è l’osservazione del preside Riccardo Rossini. Al liceo Mamiani – l’Istituto più grande delle Marche con 2.150 iscritti – i bocciati sono stati 60. "Un dieci in più del dato storico", osserva il preside Roberto Lisotti.

All’Agrario Cecchi 20 sono stati gli studenti che non hanno terminato l’anno scolastico, gettando la spugna prima del 5 di giugno. "Abbiamo fatto di tutto per tenere alto il morale e dare stimoli – osserva Donatella Giuliani, preside del Cecchi, partito con 1050 iscritti e arrivato a fine corsa in 1020 – compreso tenere aperto il convitto per quegli studenti con difficoltà ad avere la copertura telematica necessaria ad assolvere alla didattica a distanza, ma per i ragazzi del biennio passare dalla terza media fatta in dad nel 20192020 alle superiori, è stato difficile. Idem passare dal biennio alle materie di indirizzo del triennio è stato critico. Per cui per quanto abbiamo fatto laboratori che ci hanno sempre garantito un 25% di studenti in presenza durante tutto l’anno scolastico, il calo di rendimento l’abbiamo riscontrato come in tutte le altre scuole. Se l’organizzazione resta quella emergenziale, è necessario rivedere le metodologie". Altro fenomeno pesante è stata la bocciatura per via del numero di assenze, ben superiore alla soglia tollerata dalla legge. L’Istituto Bramante Genga su 850 iscritti ha registrato un 6% di non ammessi alla classe successiva di cui ben il 2% per mancata frequenza. All’istituto professionale Benelli non hanno superato l’anno scolastico per troppe assenze ben 117 ragazzi pari al 13%. "Su 892 iscritti il 12% non è stato ammesso alla classe successiva per ragioni di scarso profitto – spiega la preside Annamaria Marinai –: questo è un dato che racconta la difficoltà. Un dato che si aggiunge al 22% di sospesi che avranno modo di recuperare nell’arco dell’estate le lacune dovute alle complicazioni del periodo pandemico. Invece riguardo l’assenza prolungata vorrei distinguere anche chi, purtroppo, si è cullato nell’idea di una promozione generalizzata, come è avvenuto l’anno precedente. Nel 2020 l’obbligo di promuovere tutti è stata vissuta da alcuni studenti non come un sostegno, ma come una sanatoria. Abbiamo spiegato fin dall’inizio di quest’anno che il 2021 non sarebbe stato uguale: molti ragazzi non ci hanno creduto. E il risultato è stato evidente". "Non ammettere alla classe successiva non è una punizione, ma la necessità di avere il tempo per recuperare le competenze necessarie ad affrontare un triennio professionalizzante come avviene in un tecnologico (Genga) o commerciale (Bramante) – spiega la preside Anna Gennari –. La promozione generalizzata del 2020 non è bastata a far recuperare coloro che avevano registrato più di una materia insufficiente. Ripetere l’anno permetterà di recuperare quei tasselli fondamentali a concludere in modo solido il triennio". Stessa logica hanno adottato le scuole con le sospensioni, cioè i numeri di quanti dovranno recuperare almeno una materia a settembre. Matematica e inglese, restano le materie da recuperare, a prescindere dal Covid. "Del 39% di sospesi – conclude Gennari – 34% ha matematica". Tra classici recuperi e la progettualità Pon, la scuola durerà, anche d’estate. Solidea Vitali Rosati