Tre mesi fa il disastro che colpì anche Cantiano Fatto il piano di interventi. Urgente erogare i fondi

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Come domani, tre mesi fa un violento alluvione colpì alcuni paesi della nostra provincia oltre che quella di Ancona. Tra questi centri in maniera forte per non dire catastrofica, venne colpita Cantiano.

Dopo la corsa dei soccorsi e il censimento dei danni sono iniziati gli incontri e le richieste per la ricostruzione e in quest’ottica anche l’altro ieri a Cantiano si è tenuto in Comune un incontro tecnico-operativo tra il sindaco Alessandro Piccini, il vicecommissario all’alluvione ingegner Stefano Babini e il consigliere ragionale Giacomo Rossi.

"Tanti i temi affrontati – ha sottolineato il sindaco Piccini – alla luce della complessa situazione del nostro comune. Tra le altre cose si prevede il potenziamento dell’organico comunale, tecnico ed amministrativo, ormai allo stremo dopo quasi 3 mesi di lavoro ininterrotto sulla gestione emergenziale. Necessità di poter tornare anche agli adempimenti ed al lavoro ordinario e terminare e riprendere le progettualità in sospeso; necessità di procedere alla liquidazione delle “somme urgenze“ e quindi al pagamento delle ditte che hanno lavorato nei primi momenti post-alluvione, rimuovendo i pericoli e ripristinando i servizi alla cittadinanza. Abbiamo un complessivo di circa 1,5 milioni di euro e decine di ditte che attendono di essere pagate avendo anticipato i costi di dipendenti usura mezzi e carburante. C’è la necessità di liquidare i primissimi ristori ai privati cittadini previsti dalla legge nazionale di Protezione Civile (5.000 euro per le 136 prime abitazioni su cui sono stati inviati richieste danni tramite modelli B1) ed alle attività d’impresa (massimo 20.000 euro per ciascuna delle 61 domande inviate da altrettante attività cantianesi). Ci sono da sistemare tutte le pratiche e relativi contributi per le autonome sistemazioni (CAS) di cittadini che son stati costretti ad abbandonare le proprie abitazioni per altre temporanee situazioni residenziali; c’è il problema dello smaltimento dei fanghi, inerti e ramaglie in parte accantonate su depositi provvisorie ed in parte da rimuovere ancora da strade e campi. Rimane anche la necessità di trattare come emergenziali gli interventi di ripristino delle reti idriche del capoluogo e riliberare le condotte dal fango e permettere di raccogliere acqua piovana".

"Questo quanto servirebbe sbloccare da subito in attesa di stanziamenti certi e risorse adeguate – ha aggiunto il primo cittadino di Cantiano – per affrontare poi anche tutti i ripristini strutturali al patrimonio pubblico (strade, ponti, fiumi, pubblica illuminazione…) e soprattutto in attesa di tempistiche certe e quantificazione dei ristori alle nostre tante attività d’impresa che si stanno orientando verso la ripartenza ma che vanno però accompagnate e necessariamente ristorate".

"Su quanto si è detto nell’incontro – ha concluso Piccini – Babini ha risposto che si impegnerà su tutto quanto da noi richiesto subordinando però i propri interventi alle relative coperture economiche e a ulteriori fondi governativi che per quanto annunciati, non sono attualmente ancora disponibili".

"Un grazie all’ingegner Stefano Babini per il lavoro che sta svolgendo, nonostante le mille difficoltà e la burocrazia varia – sottolinea il consigliere regionale Rossi – da parte mia continuo a seguire con costanza e dedizione i nostri cittadini che hanno subìto la sciagura dell’alluvione. Abbiamo fatto anche un sopralluogo sul ponte provvisorio in località Balbano poi a Cagli (dove ci siamo visti anche con il sindaco Alessandri) ed infine al Furlo". Una cosa è certa: a Cantiano le ferite sono ancora aperte e prima si interviene e meglio è.

Amedeo Pisciolini