Tre settimane a scuola e una a casa

Al liceo Nolfi le aule non bastano a garantire le distanze: così 500 studenti dovranno seguire le videolezioni.

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di Anna Marchetti

Tre settimane a scuola e una a casa. E’ la formula della ’didattica integrata’ per oltre 500 studenti dei 1.300 che frequentano il Nolfi. Così l’istituto, che comprende ben 5 indirizzi (classico, linguistico, scienze umane, economico sociale, artistico) si prepara ad affrontare l’anno scolastico 2020-2021, almeno fino a quando non sarà revocato lo stato d’emergenza sanitaria. Allo stato attuale, in assenza di un numero sufficiente di aule che consenta il rispetto delle norme anticovid, sarà garantita la presenza a scuola, tutto l’anno, per gli studenti delle prime e per coloro che devono affrontare l’esame di maturità (tutte le quinte).

Gli altri, gli studenti delle II, III e IV classi, dovranno alternare la didattica in presenza con quella a distanza: sono previste per ogni alunno tre settimane a scuola e una a casa da dove, comunque, sarà possibile seguire le lezioni come in aula. "Le aule – assicura il dirigente Samuele Giombi – saranno tutte dotate di telecamere". La loro installazione, che consentirà di seguire a distanza le lezioni dei professori e di interagire con i compagni, costerà circa 30mila euro: "In parte risorse del ministero dell’Istruzione – specificano dalla dirigenza – in parte prelevate dal nostro bilancio". Il materiale è già stato ordinato, ma prima dell’istallazione, il Nolfi è in attesa "che la Provincia completi gli interventi di micro edilizia". Interventi, come l’eliminazione di parete divisorie e tramezzi, necessari per avere aule idonee ad accogliere gli alunni in sicurezza.

Va ricordato che gli studenti del Nolfi dallo scorso anno scolastico, a causa della chiusura dell’ex Carducci per criticità statiche, sono distribuiti su 4 sedi: l’Olivetti e l’istituto Battisti, in condivisione con il Polo 3, San Lazzaro riservata al liceo artistico e l’edificio scolastico al campus. Al Nolfi, inoltre, non ci sarà spazio per i banchi innovativi, quelli con le ruote, (oggetto di polemiche per la loro utilità) che tanto piacciono alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. "Noi siamo per i banchi tradizionali – confermano dalla dirigenza – crediamo poco nella valenza didattica dei banchi innovativi".

Banchi con le ruote che, invece, faranno il loro ingresso al Polo 3: ne sono stati previsti 150. "Il ministero – fa presente la dirigente scolastica Eleonora Maria Augello – ci ha offerto la possibilità di scegliere e noi li abbiamo previsti per quelle sezioni dove sono già in corso metodologie sperimentali". Per tutte le scuole rimane l’incognita dei trasporti: con le attuali norme sul distanziamento sociale (un metro) a settembre ci sarebbero serie difficoltà ad assicurare il trasporto di tutti gli studenti. "E’ già aperto un tavolo di concertazione – assicura il direttore di Adriabus Massimo Benedetti – per conciliare le esigenze delle scuole con quelle dell’azienda: la didattica integrata potrebbe essere una delle soluzioni".