Tromba d’aria a Pesaro: panico e danni. Poi l’acquazzone

Sottomonte: sono volati ombrelloni e sdraio. Abbattuta la torretta di un bagnino. Infine la pioggia

I danni della tromba d'aria a Pesaro

I danni della tromba d'aria a Pesaro

Pesaro, 14 luglio 2021 - Ieri pomeriggio una piccola tromba d’aria ha scatenato il panico e provocato diversi danni nelle spiagge di Sottomonte. Erano circa le 16 e ancora tirava un forte vento di scirocco che toglieva il fiato e le forze, quando all’improvviso è entrato il maestrale e lo scontro tra le due masse d’aria ha creato un vortice che ha scatenato tutta la sua energia nei pressi di bagni Itaca e Agata. Chi era in spiaggia ha visto avanzare un muro di sabbia e sollevarsi oggetti di ogni genere. In tanti si sono riparati correndo verso le strutture o dentro i capanni, anche per evitare di essere colpiti dagli ombrelloni che si spostavano come fuscelli.

Previsioni meteo Marche, temporali e vento forte

Dopo la tromba d'aria a Pesaro, Sottomonte
Dopo la tromba d'aria a Pesaro, Sottomonte

"Ieri pomeriggio alle 15,45 abbiamo toccato la temperatura massima dell’anno – conferma Alberto Nobili, storico responsabile dell’Osservatorio Valerio – che è stata di 36,2°, ma poi, con l’arrivo del maestrale è progressivamente scesa, tanto che alle ore 20 la colonnina di mercurio segnava 24,8°, in ulteriore discesa. Per quanto riguarda il vento, la raffica più forte rilevata dall’anemometro del Valerio è stata di 58 km orari alle 16:05 (Maestrale), ma questo non ha niente a che vedere con la tromba d’aria, che può raggiungere velocità anche centinaia di km orari".

Passato lo spavento, resta tuttavia la "sete", nonostante un acquazzone, ieri in tarda serata. Per oggi e domani è previsto tempo variabile, ma prevalentemente soleggiato. Le temperature torneranno nella norma e ci regaleranno un clima finalmente gradevole. A partire da venerdì però, e per tutto il weekend, i modelli prevedono un aumento dell’instabilità, con la possibilità di rovesci e locali temporali. Forse una scocciatura per i turisti, ma un’auspicata boccata d’ossigeno per la nostra terra secca e ferita, la cui siccità sta mettendo a rischio molti raccolti.