Urbino-Pesaro è peggio di un’odissea nelle ultime settimane. La strada famosa per le tante rotatorie che la costellano, è diventata negli ultimi giorni, per una serie di lavori concomitanti, un ricettacolo anche di semafori temporanei, con l’effetto che i tempi di percorrenza si sono molto dilatati. E a chiedere lumi alla politica sulla durata di questa “via crucis“ sono Giorgio Londei e Ferruccio Giovanetti di Urbino Capoluogo: "Anche questa mattina (ieri, ndr) per compiere il tragitto Urbino-Pesaro, abbiamo dovuto interromperci ben cinque volte: la prima a Trasanni, in un tratto tra l’altro in forte pendenza. Poi a Ponte Armellina, ancora al Gallo e infine ben due volte non lontano da Morciola. Le due città – scrivono i due – sono irraggiungibili, altro che capoluoghi. I cittadini sono esasperati perché non c’è stata una comunicazione sulle tempistiche. Chiediamo al presidente della Provincia e ai sindaci di Pesaro e Urbino che chiariscano scopi e finalità di tutti questi lavori, della necessità di questa contemporaneità e della competenza dei cantieri. Saremmo alla follia se i lavori fossero tutti o in buona parte competenza di Anas, perché significa che non c’è criterio nella programmazione. In caso contrario, sarebbe bastato coordinarsi. La gente ha il diritto di avere delle risposte e le due città non possono continuare ad essere praticamente irraggiungibili. Non abbiamo nemmeno visto alcun cartello esposto con una seppur minima indicazione di scopo e durata dei vari cantieri. Insomma, qualcuno faccia sapere". gio. vol.
Cronaca"Troppi semafori lungo la Urbino-Pesaro"